L’8 febbraio il Ministro Giuseppe Valditara aveva rilasciato un comunicato ufficiale nel quale dichiarava l’impegno a risolvere l’incresciosa situazione dei “docenti a rischio licenziamento a causa del covid”.
Tutti hanno confermato la scelta del Ministro: dallo staff dell’Ufficio di Gabinetto del Ministero, che ha ricevuto il 6 marzo a Roma le rappresentanti del Comitato assicurando loro che entro primavera avrebbero redatto e calato la norma, fino al Sottosegretario alla Pubblica Istruzione Paola Frassinetti che, il 21 marzo, in risposta al Question Time dell’on. Piccolotti, aveva riconfermato “l’intendimento del Governo di intervenire nel primo provvedimento utile” anche grazie ad un emendamento presentato in sede di conversione in legge del decreto legge Pnrr4, che avrebbe mirato a sanare la posizione dei soggetti in servizio confermandoli in ruolo.
Invece niente. Il suddetto emendamento è stato infatti respinto poche ore dopo, dichiarato addirittura “inammissibile”. I docenti hanno allora atteso il “primo provvedimento legislativo utile”, che sarebbe stato il Decreto Coesione, ma anche qui nessuna traccia di loro: il 30 aprile, infatti, il Consiglio dei Ministri si è riunito sotto la presidenza di Giorgia Meloni presentando il “Decreto coesione” in cui si parla di risorse destinate al potenziamento delle infrastrutture sportive, dei laboratori tecnici, degli arredi negli asili. Ma della promessa risoluzione della posizione dei docenti ingiustamente licenziati non c’è traccia alcuna.
Ad oggi, quindi, alle soglie della fine dell’anno scolastico e alla fine dell’anno di prova, malgrado siano trascorsi tre mesi dalla dichiarazione del Ministro Valditara e dalle successive conferme sopra elencate, in realtà niente è stato fatto, e i docenti coinvolti non sanno se a settembre 2024 rivedranno i propri studenti.
Al momento restano solo comunicati stampa, promesse, strette di mano e dichiarazioni di intenti smentite dalla realtà: la norma atta a preservare la condizione di questi insegnanti, vincitori di regolari prove concorsuali, che per una sentenza avversa del Consiglio di Stato hanno visto la repentina messa in discussione del ruolo da loro legittimamente guadagnato, semplicemente NON C’E’.
Una serie di rinvii inaccettabili di cui il Comitato chiede spiegazioni ed una pubblica assunzione di responsabilità da parte del Ministero, per gli insegnanti e per i propri studenti.
Le rappresentanti del comitato docenti a rischio licenziamento a causa del Covid
Seguono tre firme
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