I lettori ci scrivono

Il mito dell’insegnamento nella società contemporanea

La professione docente comporta una grande responsabilità unita ad una grande forza e un’indomabile passione, caratteristiche che si devono avere per trasmettere agli studenti del nostro tempo quell’entusiasmo necessario e vincente per far apprendere loro, più che i contenuti disciplinari, gli strumenti indispensabili per affrontare le asperità della vita e raggiungere traguardi elevati.

Purtroppo siamo lontani da un metodo di insegnamento prettamente nozionistico, con un docente ex cattedra che forgia contenuti e saperi: la società contemporanea vuole un insegnante che sia un testimone del tempo che vive, e quindi, capace non solo di trasmettere cose da apprendere, ma di dare testimonianza del proprio essere, al contempo, docente, formatore, ma anche persona da offrire ai ragazzi lezioni di vita pratica per affrontare le difficoltà di tutti i giorni.

Oggi, rispetto al passato, i giovani hanno più spiccate potenzialità, grazie alle moderne tecnologie, che gli permettono di interfacciarsi con il mondo, seppur virtuale, rappresentato dai social network, i phone, tablet e altri strumenti della comunicazione di massa.. Il libro è frutto di un lungo percorso di esperienza sul campo, in cui vengono messe a fuoco tutte le strategie possibili e immaginabili per un rapporto sereno e duraturo con una scolaresca, ossia quello di essere in grado, per un docente, di stabilire un contatto umano e professionale che gli dia soddisfazioni nel suo lavoro.

Ovviamente quando si è giovani, l’entusiasmo è alle stelle, si ha quell’energia e quella carica indispensabile per affrontare il gruppo classe, amalgamarlo e renderlo partecipe e interessato all’attività didattica. L’autrice, dalla sua trentennale esperienza didattica, non nasconde le difficoltà di quando per la prima volta ha varcato la soglia di una scuola, ma vuole fornire preziosi consigli ai docenti giovani, a chi ha appena iniziato ad insegnare. Ci sono molti modi di insegnare, ciascun docente possiede il suo metodo e l’esperienza si costruisce giorno dopo giorno, perché le dinamiche che si interpongono sono diverse a seconda della classe: bisogna sapersi adattare alle diverse esigenze a seconda dei casi, perché i ragazzi non sono come diceva san Giovanni Bosco “Cocci vuoti da riempire, ma fiaccole da accendere”. L’espediente principale, sostiene la Milani, per tenere un gruppo classe collaborativo è quello di catturare l’attenzione degli alunni su un problema che sta particolarmente a cuore a loro.

Oltre all’esperienza, conta molto anche l’aggiornamento e quindi l’adattamento del nostro modo di insegnare, che deve procedere con la stessa velocità del mondo che circonda noi e i nostri alunni. Il libro, nelle intenzioni dell’autrice, si rivolge alla platea di insegnanti che non vogliono solo le parole ma i fatti, cioè avere dei consigli pratici da mettere in atto sul campo e non suggerimenti che poi restano sui fogli di carta, senza suscitare quell’interesse per cui il libro è stato scritto. Si può dire che si tratta di un libro, ottimo compagno di viaggio per la carriera di docente e ricco di spunti per le situazioni di tutti i giorni a diretto contatto con gli alunni.

Mario Bocola

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