Scontro tra il Ministero dell’Istruzione e quello dell’Economia sulle misure da approvare per la scuola nella prossima Legge di Stabilità.
Secondo quanto riporta Italia Oggi sul tavolo di Renzi c’è una lista di priorità su cui investire: non c’è però l’avallo del Mef. Uno dei punti più caldi del confronto-scontro tra Economia e Istruzione è l’operazione di trasformazione dell’organico di fatto in organico di diritto: si tratta di dare stabilità a circa 25 mila cattedre, di cui 6-7 mila per il sostegno, che si costituiscono a ogni settembre per poi sparire a fine anno scolastico.
Cattedre che possono andare, fin quando sono in organico di fatto, solo a supplenze su cui sono vietate non solo le assunzioni
ma anche i trasferimenti. Su questo però c’è la scure della Corte di giustizia europea che ha dichiarato incostituzionale la copertura attraverso lavoro instabile di posti stabili. Abuso dei contratti di lavoro a tempo determinato.
Secondo il Miur questa operazione costerebbe 200 milioni di euro, per il Mef invece no: sarebbe una spesa fissa e che ogni anno cresce, grazie alle ricostruzioni di carriera e agli scatti: tra i 700 e gli 800 milioni.
Uno scontro destinato ad acuirsi nel corso delle prossime settimane.
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