Se la ministra tranquillizza sulla inefficacia dei ricorsi per accedere al concorso a cattedra, alcuni parlamentari chiedono quale sia il piano predisposto qualora circa 30mila impugnazioni dovessero avere il beneplacito dei giudici per partecipare alle prove.
“Siamo dinanzi ai soliti annunci governativi rumorosi ai quali seguono incertezze e confusione, così come accaduto per l’omicidio stradale, le unioni civili, il pagamento del canone Rai”, dicono alcuni politici che hanno fatto pure una interrogazione parlamentare.
Ma c’è pure la difficoltà a reperire i commissari, pagati con cifre irrisorie, mentre alcune Usr hanno riaperto i termini per la selezione dei candidati a svolgere il ruolo di presidente e commissario d’esame.
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E come se non bastasse permangono gravi problemi per individuare le attrezzare e le aule informatiche utili ad accogliere la prima prova scritta.
Si direbbe “esame alla carlona”, se non ci fosse di mezzo l’avvenire di migliaia di persone che su un lavoro stabile stanno puntando tutte le loro energie