Se si considerassero i testi governativi “La buona scuola” e “Piano nazionale scuola digitale” (ottobre 2015) come se fossero compiti scolastici, ne deriverebbe un giudizio perentorio: la necessità di un corso di sostegno per arginare il disorientamento e uno di recupero per colmare le carenze di conoscenza.
La prima sottolineatura (BLU) riguarderebbe la dichiarata trasgressione dell’art. 3 della carta costituzionale che pone “il pieno sviluppo della persona umana” a fondamento della nostra società.
La titolazione della legge 107, che sostituisce la finalità educativa (legge 53/2003 art. 2) con l’aggettivo nazionale, contrappone il “Piena sviluppo della persona umana” (maieutica) all’istruzione (Da Sistema educativo di istruzione e formazione a Sistema nazionale di istruzione e formazione).
Da un lato un sistema scolastico teso allo sviluppo e al potenziamento delle capacità individuali, dall’altro lato un’organizzazione che fa della cultura dominante la sua stella polare.
Da un lato l’istruzione è uno strumento educativo, dall’altro è la sua finalità.
Un aneddoto introduce la seconda sottolineatura (SEMPRE BLU). Carlettoine combinò una delle sue e il maestro lo punì: niente intervallo. Dovrà rimanere in classe e sommare tutti i numeri che intercorrono tra 1 e 100.
Quando l’insegnante lo vide uscire con tutti i compagni andò su tutte le furie e lo apostrofò.
Carletto, con un sorriso, gli consegnò un foglietto con il risultato esatto: aveva riformulato il problema e soddisfatto la consegna. Aveva osservato, rappresentando mentalmente la sequenza numerica, che la somma delle cifre equidistanti dai due valori centrali (50,51) era una costante: 101.
La nuova questione diventava: sommando 100 volte 50,5 (101/2) quale risultato si ottiene?
Il fatto narrato mostra due procedimenti risolutivi: il maestro aveva rappresentato il problema come somma delle singole cifre, Carletto l’aveva ristrutturato iniziando dal risultato atteso.
Bottom-up e Top-down sono le denominazioni delle due strategie progettuali. La prima è dispendiosa, spesso inefficace se applicata in itinerari di ricerca; la seconda, che si avvale di rigorose modalità di sviluppo, ha consentito la conquista di prestigiosi traguardi (l’allunaggio, la costruzione di grattacieli, la gestione di un supermercato …).
Il bottom-up caratterizza i processi esecutivi che danno operatività a strategie risolutive note.
Il Top-down consente di dominare la complessità: puntualizza il risultato atteso e, per approssimazioni successive, scompone progressivamente la situazione in sottoproblemi, fino al raggiungimento di una situazione elementare.
Il comma 7 della legge 107 è inequivocabile sintomo di miopia progettuale. Si trascrivono alcuni “obiettivi formativi individuati come prioritari” che esplicitano le competenze che devono esibire gli studenti al termine del loro percorso scolastico:
potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attività di laboratorio;
prevenzione e contrasto della dispersione scolastica;
valorizzazione della scuola intesa come comunità attiva,aperta al territorio e in grado di sviluppare e aumentare l’interazione con le famiglie e con la comunità locale;
apertura pomeridiana delle scuole e riduzione del numero di alunni e di studenti per classe;
incremento dell’alternanza scuola-lavoro;
valorizzazione di percorsi formativi individualizzati;
individuazione di percorsi e di sistemi funzionali alla premialità;
definizione di un sistema di orientamento.
Anche l’innovazione digitale è compromessa dall’approccio dal basso: la didattica rappresenta il bersaglio dell’intervento ministeriale (SOTTOLINEATURA ANCORA BLU).
Una corretta progettazione avrebbe richiesto l’assunzione di un’ottica sistemica con un itinerario che
prende avvio dalla specificazione degli obiettivi di cui si sostanzia la mission dell’istituzione, espressi sotto forma di competenze generali (formazione);
prosegue con l’identificazione delle capacità richieste dall’esercizio degli obiettivi formativi (educazione), con la formulazione di strategie, con la capitalizzazione degli scostamenti tra i risultati attesi e risultati conseguiti;
continua con il coordinamento degli insegnamenti (istruzione) per ottenerne la convergenza verso i traguardi concordati;
termina con la progettazione dell’insegnante e la gestione dei materiali predisposti ad hoc (didattica).
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