Sembra che al Miur quest’anno sia costato un miliardo e mezzo di euro in più accogliere posti “in deroga” rispetto a quanto preventivato, a causa dei numerosi ricorsi al Tar di molte famiglie che hanno chiesto le ore di sostegno complete.
Inoltre, riporta La Repubblica, l’anno scolastico 2018/2019 è stato anno record, visto che, secondo i dati del Miur, sono “quasi 62mila i posti oltre (in deroga) l’organico stabilito dalle norme attuali. In crescita, cioè, di 11mila unità in appena dodici mesi, per sostenere le complesse esigenze di quasi 256mila e 300 alunni diversamente abili presenti, oggi, nelle aule scolastiche italiane.
Nel 2008/2009, dieci anni fa, i posti in deroga erano circa 33mila”.
Addirittura in alcune regioni, come la Sardegna e la Toscana, le cattedre di sostegno in deroga superano quelle stabili.
Secondo l’Osservatorio dei diritti della scuola, ci sarebbe, a causa della mancata previsione del numero delle cattedre e dunque del contezioso col Ministro, un costo aggiuntivo in un decennio di circa un miliardo di euro.
Il Miur condannato sempre
“Per ogni ricorso, il giudice, oltre ad assegnare le ore mancanti per il raggiungimento del massimo che spetta all’alunno, condanna il Miur al pagamento delle spese processuali, e al pagamento alla famiglia di circa mille euro per ogni mese di servizio scoperto”.