Il Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione ha espresso parere negativo in merito alla modifica, prevista dal Miur, delle classi di concorso nella scuola media. Il Cnpi, in particolare, mette in evidenza le contraddizioni tecnico giuridiche e le scelte culturali poco valide operate dal Ministero. Significative le critiche nei confronti del disegno ministeriale che lede fortemente la professionalità docente.
Ma il parere del Cnpi non si limita alle critiche (tra queste la soppressione dell’educazione civica) e propone, per la qualificazione della scuola, di riportare l’orario minimo obbligatorio, nella scuola media, a 30 ore settimanali. Chiede che vengano mantenute distinte le abilitazioni per le lingue straniere e lasciato inalterato l’attuale insegnamento di matematica e scienze, ritiene che la classe 33/A (educazione tecnica) debba comprendere l’insegnamento tecnologico e l’informatica assumendo la denominazione di “tecnologia ed elementi di informatica”.
Nella stessa seduta del 25 febbraio, il Cnpi si è pronunciato anche sulla formazione iniziale dei docenti, ritenendo che le esperienze finora realizzate evidenzino un rapporto tra Scuola e Università troppo sbilanciato su quest’ultima e ribadendo la centralità della scuola come sede di ricerca applicata al processo di insegnamento-apprendimento. Riguardo alle nuove procedure di accesso ai ruoli, il Cnpi ritiene preliminare e indifferibile la soluzione del problema del precariato, al fine di realizzare la stabilizzazione di tutto il personale.
Il Miur ha richiesto il parere del Cnpi il 23 febbraio, appena un paio di giorni prima che fosse discusso ed approvato dela Consiglio dei ministri lo schema di decreto legislativo che prevede la definizione delle norme generali in materia di formazione degli insegnanti.
In “Ulteriori approfondimenti” è possibile visionare i Pareri del Cnpi n. 1683 e n. 1684 del 25 febbraio 2005.
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