Non ha tardato ad arrivare la replica del Miur alle dichiarazioni trionfalistiche dei Cobas sull’esito della prima giornata di sciopero per boicottare le prove Invalsi, svolte il 7 maggio nelle classi seconde e quinte della scuola primaria al fine di verificare le competenze degli alunni italiani in italiano (20 domande, a cui rispondere in 45 minuti). Il dicastero di viale Trastevere fa sapere che non è affatto vero che in migliaia di classi oggi sono ‘saltati’ i discussi test standardizzati che dovrebbero avvicinare la valutazione italiana a quella dei più avanzati Paesi dell’area Ocse.
“Le argomentazioni dei Cobas sono poco fondate, a partire – affermano da viale Trastevere – da quelle relative al sit-in davanti al ministero a cui ha partecipato soltanto uno sparuto gruppetto di manifestanti. Non corrispondono a realtà neppure le dichiarazioni sulle prove ‘saltate in migliaia di classi’.
“Gli unici problemi seri – ammettono a viale Trastevere – si sono avuti ad Aversa dove alcune aule sono state allagate dalla pioggia e per la chiusura di alcuni istituti nel Cilento per la tappa del Giro d’Italia”.
Al netto di questi episodi, secondo il Ministero, si registra invece una crescita di consenso per i test Invalsi. “Se vogliamo guardare alle cifre, verifica sempre opportuna – spiegano a viale Trastevere – su circa 1.500 classi-campione soltanto una decina non hanno svolto i test, una percentuale inferiore a quella dell’anno scorso”. “Riteniamo il sistema di valutazione recentemente varato un punto-cardine del sistema di istruzione e certamente – concludono – uno dei volani per rilanciare la qualità della scuola italiana, nel principale interesse di studenti e famiglie”.
“Le argomentazioni dei Cobas sono poco fondate, a partire – affermano da viale Trastevere – da quelle relative al sit-in davanti al ministero a cui ha partecipato soltanto uno sparuto gruppetto di manifestanti. Non corrispondono a realtà neppure le dichiarazioni sulle prove ‘saltate in migliaia di classi’.
“Gli unici problemi seri – ammettono a viale Trastevere – si sono avuti ad Aversa dove alcune aule sono state allagate dalla pioggia e per la chiusura di alcuni istituti nel Cilento per la tappa del Giro d’Italia”.
Al netto di questi episodi, secondo il Ministero, si registra invece una crescita di consenso per i test Invalsi. “Se vogliamo guardare alle cifre, verifica sempre opportuna – spiegano a viale Trastevere – su circa 1.500 classi-campione soltanto una decina non hanno svolto i test, una percentuale inferiore a quella dell’anno scorso”. “Riteniamo il sistema di valutazione recentemente varato un punto-cardine del sistema di istruzione e certamente – concludono – uno dei volani per rilanciare la qualità della scuola italiana, nel principale interesse di studenti e famiglie”.
L’Invalsi ha anche reso pubblici i numeri della giornata: le prove hanno riguardato circa 560 e 558 mila studenti, appartenenti rispettivamente alle classi seconda e quinta. L’Istituto di valutazione ha poi divulgato le informazioni acquisite sulle classi campione, 1.457 seconde e altrettante quinte, dove le prove sono seguite da osservatori esterni: “si può stimare che le prove non siano state effettuate in circa lo 0,82% delle classi seconde e lo 0,75% delle classi quinte (rispettivamente 0,69% e 0,62% a causa dello sciopero attuato dal personale scolastico)”.
In queste stesse classi venerdì prossimo, il 10 maggio, si svolgerà la prova di Matematica. Mentre la prossima settimana, rispettivamente il 14 e il 16 maggio, avranno luogo le prove in tutte le prime classi della secondaria di primo grado e in tutte le seconde della secondaria di II grado. In queste ultime due date, i Cobas, assieme ad altre sigle di sindacati minori (per numero di tesserati), torneranno a scioperare.