“Ma il Ministro Giannini lo sa che la riforma della sua scuola porta la sua firma? A sentirla parlare sembrerebbe proprio di no: la ministra si destreggia tra le criticità della sua riforma, dell’alternanza scuola lavoro e del comitato di valutazione scaricando come Ponzio Pilato le responsabilità su altri”. Lo affermano i parlamentari delle Commissioni Cultura di Camera e Senato, commentando le risposte date in commissione istruzione al Senato dal ministro Stefania Giannini.
“La Giannini non giustifica l’esclusione di 120 mila abilitati e crea discriminazioni all’interno della classe docente. Addirittura – spiegano ancora i parlamentari M5S – scarica sul Parlamento la decisione di dare ulteriori finanziamenti alle scuole paritarie, Parlamento che evidentemente è centrale solo quando conviene al governo. Il ministro anche sullo sblocco contrattuale rimanda tutto alla Madia, mentre per i ritardi e i problemi di attuazione dell’alternanza scuola lavoro chiama in ballo le responsabilità delle realtà locali. Insomma, il ministro Giannini non si assume nessuna responsabilità per il fallimento di una legge che è la sua. Dulcis in fundo, conferma che non ci sarà nessuna assunzione per i 23mila docenti della scuola dell’infanzia, che saranno costretti a fare un concorso”.
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