Durante lo “Tsunami Tour” di Beppe Grillo, nelle piazze italiane si sente parlare, sempre di più, di scuola. La scuola è diventato un tema centrale, nella campagna elettorale del genovese, che sogna una scuola a cinque stelle, capace di rappresentare il volano per la ripresa economica del nostro Paese.
La scuola, così come sanità e acqua pubblica: grida a squarcia gola Grillo, “vogliamo che tornino allo Stato”. “Le decisioni le dobbiamo prendere noi con i referendum”. Grillo parla di reddito di cittadinanza e ammodernamento della scuola, come proposte urgenti da attuare. A chi gli chiede cosa intende per ammodernamento della scuola, lui risponde a raffica, elencando le cinque e principali stelle della futura scuola italiana:
1. una scuola pubblica laica, dove sia favorito e valorizzato il lavoro di squadra e non la competizione sia tra docenti che tra studenti.
2. La scuola come reale laboratorio di cittadinanza attiva, dove i ragazzi muovono i primi passi della loro vita democratica insieme alle loro famiglie e ai docenti.
3. Una scuola, sul modello che ci ha lasciato Don Milani, dove il merito di docenti, Ata e studenti coesiste con il supporto ai più deboli.
4. Una scuola sicura e rispettosa delle normative antisismiche, virtuosa dal punto di vista energetico, dall’aspetto dignitoso ed esteticamente piacevole.
5. Una scuola in cui siano potenziati gli organi collegiali e di conseguenza sia data piena realizzazione della legge sull’autonomia.
Grillo inoltre parla di mandare in soffitta gli zaini, descritti come zavorre piene di libri che procurano la scoliosi ai nostri ragazzi, ed al loro posto propone, sul modello francese, un tablet per ogni studente.
Le piazze italiane, molto gremite, applaudono Grillo, perché riesce a parlare dei problemi reali della gente, che vorrebbero una scuola migliore anche se magari non proprio a cinque stelle.
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