Il narcisismo, spiega lo psicologo, è una visione “gonfiata” di sé, in cui gli altri diventano solo un mezzo per raggiungere i propri scopi o un ostacolo ad essi. E’ un disturbo con ricadute non solo sociali ma anche individuali, spiega Gray, perché impedisce di rapportarsi con gli altri e di stringere delle relazioni profonde ed emotivamente stabili.
Oggi, spiega lo psicologo, i giovani sono sempre più malati di narcisismo come dimostrano degli studi sistematici condotti negli ultimi decenni utilizzando su vari gruppi di studenti due questionari: “Narcissistic Personality Inventory (NPI)” per misurare i livelli di narcisismo e “Interpersonal Reactivity Index” per stimare l’empatia di una persona. Oggi circa il 70% dei giovani cui sono stati somministrati i questionari risulta avere un alto indice di narcisismo e un basso livello di empatia.
Trent’anni fa questa percentuale era di gran lunga inferiore, sostiene Gray.
Il problema è dovuto, in primis, al fatto che oggi i bambini sin da piccoli sono continuamente riempiti di lodi da genitori e altri adulti di riferimento e abituati a sentirsi ‘speciali’, dotati di presunte qualità superiori rispetto agli altri. A ciò si aggiunge un mondo sempre più competitivo che già nei primi anni di scuola mette il bambino nell’ottica di una competizione esasperata, non solo in classe ma anche nello sport e nelle attività extrascolastiche in generale. Il bambino non vede più i suoi coetanei come potenziali amici o compagni di gioco con cui divertirsi rispettandosi reciprocamente, spiega Gray, ma come avversari da battere.