In linea con quanto sostenuto nell’ultimo anno, da quando è nato il raggruppamento di Scelta Civica, Stefania Giannini, neoministro dell’Istruzione, mette subito le cose in chiaro: occorre dare più spazio al merito dei docenti.
Attraverso un’intervista al Corriere della Sera, rilasciata all’indomani dell’ufficializzazione della sua nomina all’interno della “squadra” del nuovo Governo Renzi, il Ministro annuncia che bisognerà, oltre che incentivare le performance dei docenti più bravi, dare maggiori risorse al diritto allo studio, investire nella ricerca, mettere finalmente a norma gli edifici scolastici. Ma non serve una nuova riforma del’Istruzione.
Secondo Giannini, per rilanciare finalmente il sistema d’istruzione italiano, però ”non c’è bisogno di un’altra riforma. Bisogna lavorare su punti strategici: diritto allo studio per gli studenti e al merito per i docenti,
investire nella ricerca, pensare all’edilizia scolastica”.
Per quanto riguarda più specificatamente gli insegnanti, Giannini sostiene che ”bisognerà agire sulla valutazione perché si possa finalmente valorizzare e riconoscere il merito degli insegnanti finora penalizzati. La strada segnata – osserva Giannini – è stata introdotta di recente ed è molto discussa, di sicuro i test Invalsi andranno perfezionati ma non rifiutati”.
L’impressione, quindi, è che l’operato del Governo Renzi sul fronte dell’istruzione pubblica sia in linea con quello condotto negli ultimi dieci mesi dall’Esecutivo che lo ha preceduto. Con una attenzione maggiore, del resto più volte espressa dagli esponenti di Scelta Civica, all’impegno orario che giornalmente gli insegnanti dedicano alle attività didattiche. Tra gli addetti ai lavori, del resto, non si parla d’altro: su Facebook, ad esempio tanti docenti della scuola media e superiore temono il discusso passaggio a 24 ore d’insegnamento settimanale. Una strada già tentata dall’ex ministro Francesco Profumo, ma poi rientrata per le fortissime proteste. Che ora potrebbero tornare.
Giannini sostiene che ”non dovremo parametrarci al governo Monti da cui pure il nostro partito (Scelta Civica, ndr) ha origine. Credo che il nostro obiettivo – spiega – sia la possibilità di dare un segno riformista all’interno di questo governo facendo capire che l’istruzione è una priorità indiscutibile”.
Il neo responsabile del Miur spiega che ”bisogna tornare ad investire nella ricerca, settore abbandonato negli ultimi anni per mancanza di sensibilità strategica. Ci sono 80 miliardi di finanziamenti Ue in arrivo nei prossimi 7anni, non possiamo perdere quest’occasione”.