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Il ‘No Tav Tour’ parte male: a Roma il ds chiama la polizia

Non è partito proprio come speravano i promotori il ‘No Tav Tour’, l`iniziativa del ‘kgn-komitato dei giovani No Tav’ per portare all`interno degli istituti scolastici italiani il problema del progetto Tav Torino-Lione. In occasione della prima tappa, a Roma, l’incontro tra i rappresentanti dell’iniziativa e gli studenti non si è di fatto realizzato, perché il dirigente scolastico del liceo Newton, Mario Rusconi, nell’intento di prevenire disordini ha chiamato la polizia. L’accesso alla scuola è stato così concesso solo agli studenti del liceo capitolino. Con i rappresentanti del kgn che non sono così potuti entrare e l`assemblea, ridimensionata rispetto alle aspettative, si è svolta all`esterno.
Secondo i No Tav quello causato dall’eccesso di prevenzione del dirigente scolastico è un “episodio gravissimo. Non pensiamo sia tollerabile – hanno dichiarato i rappresentanti del collettivo contro la Torino-Lione – che vengano chiesti documenti all`ingresso di un istituto pubblico, che tutto dovrebbe essere tranne che un commissariato di polizia. Evidentemente come in Val di Susa il problema Tav è scomodo e viene gestito come un mero problema di ordine pubblico. Pensiamo che la scuola debba essere uno spazio libero di crescita, informazione e lotta: rilanciamo le iniziative di lotta e informazione nelle scuole chiedendo a tutti gli studenti italiani di sostenerci, indire altre assemblee e non accettare ordini da chi – hanno sottolineato i giovani No Tav – dovrebbe fornirci i mezzi per crescere e conoscere e invece ci risponde chiudendo le porte e piazzando la polizia agli ingressi”.
L’iniziativa era nato dopo che molti studenti italiani in questi mesi sono venuti in Val di Susa per cercare di comprendere del movimento. “Visto che l`informazione riguardo a questo problema non sempre è corretta o addirittura assente, ci hanno invitato a portare in prima persona la nostra esperienza nelle scuole”, avevano annunciato i fautori dell’iniziativa nazionale.
Intanto, dall’ITIS di Susa giungono conferme sulla sospensione dei due studenti autori del volantinaggio diffamatorio nei confronti delle aziende locali che hanno costruito le reti di recinzione del cantiere locale: non si parla però più di sette giorni di allontanamento dalle lezioni. Evidentemente il Consiglio di Classe ha optato per una punizione più lieve. Sempre i giovani No Tav si stanno dando appuntamento fuori dall’istituto per manifestare il loro dissenso per una decisione che reputano intimidatoria e antidemocratica.
Alessandro Giuliani

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