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Il nodo del pagamento delle supplenze

Scuole alle prese con la stesura del Programma Annuale per il 2005.
Oltre che con i problemi di sempre (risorse scarse, incerte e accreditate con mesi e mesi di ritardo) questa volta le scuole dovranno fare i conti con la spesa per le supplenze per le quali  – come è noto – la legge finanziaria  fissa un tetto massimo per l’intero 2005.
Come è possibile garantire che il tetto non venga "sfondato"? E, soprattutto, come devono comportarsi le scuole nel redigere il Programma Annuale.
La maggior parte delle direzioni regionali aveva già dato disposizioni alle scuole a novembre o a dicembre e aveva suggerito di calcolare le entrate prendendo come base le spese dell’anno precedente o il budget di base del 2004.
In ogni caso – in questa fase – le scuole non hanno assolutamente la possibilità di definire il budget per le supplenze in modo che venga rispettato il dettato della legge finanziaria che fissa un tetto nazionale (766milioni di euro) mentre forse avrebbe dovuto più opportunamente prevedere una riduzione percentuale commisurata alla complessità e alla tipologia di ciascuna scuola.
Inoltre c’è il fatto che la legge finanziaria non ha affatto modificato le regole per le nomine delle supplenze e pertanto i dirigenti scolastici dovranno comunque garantire la continuità del servizio scolastico.
Cosa succederà in pratica? Probabilmente lo scenario sarà questo: le scuole definiranno il budget facendo riferimento alla spesa sostenuta lo scorso anno e – soprattutto nelle scuole elementari e dell’infanzia – faranno le nomine in base alle reali necessità; verso settembre/ottobre il Miur farà sapere di non aver più soldi da distribuire alle scuole perché si è già raggiunto il tetto di 766milioni.
A questo punto verrà adottata la classica soluzione italiana: si impegneranno comunque i soldi necessari per pagare le supplenze conferite negli ultimi mesi ma il Ministero rimanderà l’erogazione dei fondi all’anno successivo.
Per il 2005, i conti dello Stato risulteranno in regola, il problema verrà rimandato al 2006, i supplenti percepiranno gli stipendi degli ultimi mesi del 2005 in tempi non proprio biblici ma certamente indecorosi.
La legge finanziaria sarà salva, il buon funzionamento della scuola molto di meno, la credibilità delle norme finalizzate a tenere sotto controllo la spesa pubblica subirà un ulteriore colpo.

Reginaldo Palermo

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