Home Politica scolastica Il non senso di Francesca Puglisi lascia attoniti gli insegnanti

Il non senso di Francesca Puglisi lascia attoniti gli insegnanti

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È proprio vero che questo Governo non arriva a comprendere le ragioni di uno sciopero legittimo, che è lo sciopero non dei sindacati della scuola, ma di tutte le coscienze civiche e culturali di questo Paese. Un Paese, L’Italia, dove nulla è al posto giusto, dove chi ha le competenze per fare delle riforme giuste ed utili, è messo in disparte, mentre chi non ha nè meriti nè consenso popolare, viene investito del ruolo di grande riformatore.
I nostri governanti sono tanto abili da stravolgere la realtà, fino a capovolgerla, nel tentativo di fare passare le giuste e legittime contestazioni di piazza , come se fossero un non senso figlio dell’ignoranza. Infatti con un tweet, il responsabile scuola del partito democratico, Francesca Puglisi, rende noto il suo pensiero sullo sciopero di domani 5 maggio: “Scioperare contro centomila assunzioni è un non senso”.
Questo breve cinguettio della Puglisi lasica attoniti ed increduli migliaia e migliaia di insegnanti che si sentono anche profondamente offesi. Ma di quale non senso parla costei? Gli insegnanti italiani, che non hanno l’anello al naso e che soprattutto non sono strumentalizzati dai sindacati, hanno chiarissimo il senso di questa riforma della scuola, e hanno deciso, avendola compresa benissimo, di bocciarla totalmente.
Per quanto riguarda le centomila assunzioni, tanto sbandierate dalla Puglisi, gli insegnanti italiani fanno notare che il Governo Renzi è di fatto costretto ad assumere i precari della scuola per non incorrere in sanzioni pecuniari di almeno 4 miliardi di euro. Infatti, la Puglisi non si ricorda che la Corte di Giustizia europea ha condannato l’Italia per il mancato rispetto della direttiva europea 1999/70 per quanto riguarda i precari della scuola.
Le assunzioni sono un obbligo e non una concessione del Governo italiano, d’altronde, come si dice, ce le chiede l’Europa. Il senso dello sciopero degli insegnanti è lo stesso che ispirava la stessa Puglisi a contestare veementemente contro la chiamata diretta degli insegnanti e gli albi professionali, portati avanti nel 2012 dalla Regione Lombardia.
Allora la Francesca Puglisi definiva quella legge, come stravagante, inopportuna e addirittura incostituzionale. Adesso che la stessa legge stravagante la sta proponendo, per tutta Italia il Governo Renzi, la Puglisi non arriva a comprendere il motivo dello sciopero.
Gli insegnanti mandano a dire all’on. Puglisi, in modo da orientarla sulle motivazioni dello sciopero, che queste sono dovute allo stesso moto di indignazione che provava lei stessa contro la sperimentazione avviata proprio nel 2012 dalla regione Lombardia. Speriamo solo che si ricordi, quanto diceva due anni fa, così potrà trovare il senso che domani porterà in piazza tantissimi insegnanti e farà chiudere moltissime scuole.