Il peggior ministro della Istruzione degli ultimi venti anni? Stefania Giannini. Oltre la metà dei nostri lettori che finora hanno partecipato al sondaggio non hanno dubbi: è lei che ha il 10 con encomio solenne della peggiore conduzione del dicastero dove campeggia la dea della Sapienza: Minerva.
E che sia, secondo i nostri lettori, la peggiore Ministra sta pure nel fatto che su circa 1000 partecipanti, adunatesi nel breve arco di appena 24 ore, tutti gli altri ottengono percentuali bassissime, se si esclude l’altra grande antagonista nelle preferenze: Mariastella Gelmini che i precari ricordano sicuramente, non solo per la faccenda del tunnel, scavato apposta dalla Svizzera per consentire ai neutrini di passare fino al Gran Sasso, ma anche per il riordino della scuole (la cosiddetta Controriforma alla riforma di Berlinguer) e le sue bordate contro di loro che hanno pensato la scuola e il posto di lavoro come una agenzia, lei diceva, di collocamento. Ma fu pure lei a tagliare in un solo colpo ben 8 miliardi di euro dal suo Dicastero, in omaggio alla razionalizzazione che quel furbone dell’economia, nonché suo collega di partito, Giulio Tremonti (o Treconti come veniva chiamato dalle opposizioni), immaginò per consentire al premier del tempo, Silvio Berlusconi, di aggiustarsi i suoi conti, le sue magagne giudiziarie e vedere nel “modello Milano” la via maestra per mettere sullo stesso piano istruzione pubblica e privata in somiglianza della sanità.
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E in omaggio forse a quei ricordi (quanti ricordi non vogliono essere ricordati e di quanti ricordi si perde memoria!), tanti colleghi docenti, solo il 2% finora, hanno indicato come peggior ministro la Letizia Moratti durante il cui “regno” la scuola raggiuse, forse, il punto più basso della intera sua storia perché gli esami di stato furono affidate allo stesso consiglio di classe e i debiti disciplinari del tutto ignorati cosicchè anche chi non le recuperava non solo passava alla classe successiva ma veniva ammesso agli esami conclusivi.
In ogni caso il nostro sondaggio, nel breve volgere di appena 24 ore, ha messo in luce, con fiaccole di sdegno, la rabbia che i docenti hanno nei confronti dell’attuale ministra dell’istruzione (un tempo si chiamava “Pubblica Istruzione”), Stefania Giannini che però, bisogna dirlo, finora appare del tutto incolpevole delle scelte fatte in ordine sia alla cosiddetta “buona scuola” e sia al nuovo reclutamento e sia a tutto quello che nelle maglie delle legge di riforma si acquatta.
Incolpevole perchè il grande stratega di tutta questa operazione “scolastica” è lui e il suo staff: Matteo Renzi, il grande demiurgo, l’immaginifico comunicatore, il sublime allievo del sempre presente Berlusconi, chiamato “sua emittenza e che ha istruito il segretario degli eredi del Pci e presidente dell’attuale consiglio dei ministri: “sua annunciazione” appunto, Matteo Renzi.
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