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Il nuovo Covid si chiama Centaurus, contagia 13 volte più velocemente di Omicron: i virologi temono la riapertura delle scuole

La pandemia non sembra superata. Lo dicono i numeri sui nuovi contagiati. E anche i virologi, che anche quest’anno temono un’impennata dei casi in corrispondenza con la riapertura delle scuole. Soprattutto perché non è stato fatto praticamente nulla rispetto alle condizioni pre-Covid. A preoccupare sono soprattutto i mancati interventi sull’aerazione meccanica.

Burioni spera nell’aerazione delle aule

“Per l’autunno speriamo stiano lavorando per il miglioramento dell’aerazione delle aule”, ha detto in un tweet il virologo Roberto Burioni, forse non sapendo che solo il 3% delle classi è dotato di questi preziosi dispositivi.

Il professore dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano ha quindi ricordato che “le mascherine sono efficaci nel prevenire Covid, altri studi lo confermano. Personalmente la porto sempre in ambienti chiusi e affollati, mai all’aperto. Penso sia una scelta ragionevole”, ha sottolineato Burioni postando i risultati di ricerche che promuovono il dispositivo di protezione individuale.

Il professor Galli: meno mane che le scuole sono chiuse

A preoccupare sono, ancora una volta, le varianti del virus iniziale. “Al momento serve capire se Centaurus, nuova sottovariante di Sars-Cov-2, sia più diffusiva della precedente e, soprattutto, se sia in grado di sfuggire alla risposta immunitaria attivata dalle varie Omicron fino ad ora circolate”, ha spiegato Massimo Galli, già direttore del reparto malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano.

A colloquio con Adnkronos, Galli ha aggiunto che “se così fosse ci possiamo aspettare che contagi in maniera importante. E non aspetterà l’autunno per farlo. In questo contesto l’unico fattore favorevole è che i bambini non vanno a scuola”. Quindi, anche il noto virologo teme che quando questo avverrà, i pericoli di contagio potrebbero tornare a crescere.

“Quello che sappiamo su questa sottovariante dall’esperienza in India – ha aggiunto – è che si è diffusa a una velocità 13 volte superiore rispetto a Omicron 5. Parliamo però di un Paese diverso dal nostro e i dati non possono essere ‘importati’ in maniera diretta: è necessaria una verifica nel diverso contesto. Ma il concetto di fondo è che può trattarsi di una variante che ‘corre’. Fino ad oggi ogni variante più diffusiva è stata responsabile di un’ondata pandemica. E questo preoccupa. Centaurus, però, arriva in una situazione in cui ci sono moti vaccinati e molti guariti da un Omicron. Servirà vedere se questa situazione comporterà un certo grado di difesa. In ogni caso serve ancora attenzione e sorveglianza”. 

Questa, conclude Galli, “è un’ulteriore indicazione che la storia non è finita e smentisce chi si illude che i virus vadano in vacanza”.

L’intervento della ‘Tecnica della Scuola’

Quella della mancata introduzione dei sistemi di aerazione a scuola è una mancanza che è stata espressa anche dalla Tecnica della Scuola, lo scorso 25 luglio, partecipando alla trasmissione Che giorno è, programma in onda su Rai Radio 1 condotto da Francesca Romana Ceci e Massimo Giraldi.

Sulla questione aerazione delle classi, abbiamo precisato che “c’è amarezza sugli aeratori che sono stati indicati dalla Commissione Europea per la prevenzione del Covid. La situazione è complessa e ferma. Il Comitato Tecnico Scientifico ha sempre dettato le linee guida”.

“Il Cts però si è sciolto lo scorso 30 marzo e quindi – abbiamo fatto osservare – la ‘palla’ è passata al Ministero della Salute, che però ad oggi non ha fornito alcun testo sulle linee guida. Nel frattempo sono stati stanziati per gli aeratori circa 150 milioni di euro. Questi soldi rimangono fermi, e peraltro si tratta di una cifra contenuta. Ricordo che in Italia abbiamo 42mila plessi. Se facciamo una stima gli aeratori – abbiamo concluso – potrebbero costare tra i 1.000 e i 2.000 euro quindi servirebbero non meno di 600-700 milioni di euro per rifornire tutte le aule di questi dispositivi”.

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Alessandro Giuliani

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