Didattica

Il nuovo Pei e la sua prospettiva bio-psico-sociale: di che si tratta?

Il nuovo Pei è di nuovo operativo. Lo stabilisce la recente Sentenza n° 3196/22 del Consiglio di Stato che ripristina l’efficacia del Decreto Interministeriale n° 182 del 29 dicembre 2020 con le annesse Linee guida e i nuovi modelli PEI. VAI AL CORSO

Risulta abbastanza chiaro a questo punto che la ripartenza ci obbliga ad accogliere e maturare la conoscenza del PEI e dei suoi fondamenti in prospettiva bio-psico-sociale alla base della classificazione ICF dell’OMS (Art. 2 – D.I. 182.29-12-2020) in un clima caratterizzato da compartecipazione e corresponsabilità educativa, princìpi che caratterizzano il GLO (Gruppo di Lavoro Operativo) le cui caratteristiche e finalità vengono definite dal D.lgs 66/2017.

La prospettiva bio-psico-sociale

Dunque cos’è il modello bio-psico-sociale? Quell’approccio all’inclusione per il quale ogni condizione di salute o di malattia è la conseguenza non della patologia in sé, ma dell’interazione tra fattori biologici, psicologici e sociali/culturali che determinano il modo in cui un individuo si muove, agisce, vive nell’ambiente in cui si trova immerso.

Un modello legato alla definizione di salute dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che prevede un concetto di salute dell’essere umano non esclusivamente limitato alla mancanza di patologie/malattie ma connesso a una più complessa e piena espressione psicosociale delle individuali potenzialità e risorse.

In questa visione, un individuo con disabilità non va ridotto alla propria condizione di menomazione, ma è qualcosa di molto più completo, complesso, sfaccettato, globale.

La forza di un buon Pei

Il Gruppo di Lavoro Operativo per l’Inclusione (Art. 3 – D.I. 182.29-12-2020), composto da tutto il team o consiglio di classe con la presenza di tutti i docenti contitolari e presieduto dal Dirigente Scolastico o da un suo delegato, rappresenta realmente la forza più efficace per garantire il processo di Inclusione degli alunni con disabilità e non, solo se accolto nel pieno della sua valenza etica inclusiva e non come un insieme di incontri finalizzati a espletare adempimenti meramente burocratici.

Un PEI inclusivo diventa un vero e proprio percorso di cambiamento partendo da buone osservazioni dell’alunno, delle sue relazioni e del suo contesto di vita, coinvolgendo anche l’intero contesto scolastico e il territorio con i luoghi che possono offrire realmente un buon grado di socialità tra bambini, alunni e studenti con disabilità.

La forza di un buon PEI è caratterizzata dal confronto tra i diversi punti di vista, all’interno del GLO, a partire da: personale sanitario con tutte le figure specialistiche interne ed esterne alla scuola; docenti con le loro Osservazioni iniziali dell’alunno/a in ordine alle quattro Dimensioni; genitori ai quali si chiede difatti un importante contributo nella realizzazione del Quadro informativo sull’alunno/a e l’Ente locale, ove fosse necessario, mediante raccordo con il Progetto Individuale; tutte figure deputate all’elaborazione e all’approvazione del PEI a maggioranza.

Nel GLO è assicurata la partecipazione attiva degli studenti e delle studentesse con accertata condizione di disabilità in età evolutiva ai fini dell’inclusione scolastica nel rispetto del principio di autodeterminazione (Art. 3 c. 4 – D.I. 182.29-12-2020) il quale trova una forte e chiara collocazione all’interno del Decreto Interministeriale 182 e del PEI. 

Il tema dell’autodeterminazione conduce inevitabilmente ad importanti riflessioni in merito alla scelta di idonee metodologie e strategie didattiche, in grado di superare la logica delle inefficaci e non inclusive lezioni frontali e tradizionali e sui facilitatori di contesto, il tutto nell’ottica di una sana visione del Progetto di vita della persona con disabilità pensata nella vita da adulta.

Il corso

Su questi argomenti il corso Guida alla compilazione del PEI 2022in programma dal 16 settembre, a cura di Katia Perdichizzi.

Redazione

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