I genitori che entrano di soprassalto in classe, per insultare e minacciare i docenti dei figli compiono un reato penale, perchè provocano interruzione di pubblico servizio.
Il caso è accaduto sette anni fa, nel 2009, in una scuola primaria delle Marche: nell’istituto Santa Maria Apparente di Civitanova, un uomo di 63 anni entrò senza permesso con il deliberato scopo di prendersela con la docente di sostegno della figlia.
Fu denunciato, la giustizia ha fatto il suo corso ed ora il giudice lo ha condannato a due mesi per interruzione di pubblico servizio.
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Secondo quanto riporta Il Corriere Adriatico, l’uomo avrebbe urlato alla docente: «Non provare ad avvicinarti alla mia bambina. Te la farò pagare per quello che hai fatto. Sei una incompetente, se non sarai sollevata dall’incarico le farà passare un anno di inferno».
Il giudice, però, gli ha inflitto solo due mesi di reclusione per interruzione di pubblico servizio, assolvendolo, invece, dal reato di ingiurie perché il fatto non è più previsto dalla legge come reato.
Ergo, la sentenza sarebbe potuta essere ancora più severa verso il genitore-bullo.
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