Con la follia della guerra in Ucraina si torna a crocifiggere Cristo, costringendo tante madri a piangere mariti e figli e rubando il futuro a moltissimi bambini. Lo ha detto Papa Francesco nella Domenica delle Palme.
“Quando si usa violenza – ha detto non si sa più nulla su Dio, che è Padre, e nemmeno sugli altri, che sono fratelli. Si dimentica perché si sta al mondo e si arriva a compiere crudeltà assurde. Lo vediamo oggi nella follia della guerra, dove si torna a crocifiggere Cristo”.
“Sì, Cristo è ancora una volta inchiodato alla croce nelle madri che piangono la morte ingiusta dei mariti e dei figli. È crocifisso nei profughi che fuggono dalle bombe con i bambini in braccio. È crocifisso negli anziani lasciati soli a morire, nei giovani privati di futuro, nei soldati mandati a uccidere i loro fratelli”.
Il riferimento di Papa Francesco è quindi anche ai bambini e ragazzi a cui si sta negando una crescita serena, in famiglia e frequentando la scuola.
A questo proposito, sono oltre 10mila i giovani ucraini che hanno raggiunto il nostro Paese.
Pochi giorni fa, il ministro Patrizio Bianchi ha detto che “nei pensieri di tutti noi vi è l’Ucraina ma il mondo negli ultimi 75 anni è stato in guerra, in Afghanistan e al di là dell’Adriatico”.
“Oggi la guerra si presenta con i volti dei bambini che arrivano: 10.064 sono inseriti nelle nostre scuole di cui 1.000-1.500 nelle scuole paritarie, ancora una volta mostrando la unitarietà del sistema educativo nazionale”, ha concluso il ministro.
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