I sacerdoti dovrebbero aiutare i giovani e non approfittare delle fragilità dei ragazzi fino ad abusarne: è il senso dell’intervento di Papa Francesco al quotidiano spagnolo Abc, rispondendo a una domanda su quanto sia difficile incontrare le vittime degli abusi sessuali, come sta facendo lui seguendo le orme del predecessore Ratzinger.
Il pontefice non usa giri di parole: “È molto doloroso, molto doloroso. Sono persone distrutte da qualcuno che avrebbe dovuto aiutarle a maturare e crescere. È molto difficile. Anche se ci fosse un solo caso, è mostruoso che la persona che deve portarti a Dio ti distrugga per strada. E su questo non c’è nessuna trattativa possibile”.
Papa Francesco ha commentato anche il caso accaduto in Spagna, nel collegio-scuola Gaztelueta, dove nel 2018 un insegnante di un centro di prelatura a Bizkaia è stato condannato a 11 anni di carcere per pedofilia.
“La vittima mi ha raccontato la sua storia – ha detto il Pontefice – e di non aver ricevuto risposta dal processo in Vaticano. Sono arrivato qui e l’ho fatto controllare. C’era stato un processo, ma poiché c’era stata una sentenza civile, si erano accontentati di quello e non avevano proseguito. Per questo ho nominato un tribunale, presieduto dal Vescovo di Teruel, e le cose sono in corso. Non posso dire in che fase si trovi, ma so che è in buone mani”.
E non è l’unico riaperto. “C’è un altro caso di un prete spagnolo. Il processo era stato avviato, ma si era perso. L’ho passato alla Rota spagnola. E il presidente della Rota lo sta portando avanti la questione. Li abbiamo riaperti senza alcuno scrupolo. Il fatto che stiamo camminando su questo è un buon modo. Ora, non dipende solo da noi se il perdono sarà raggiunto o meno”.
Il Santo Padre ha detto che ci troviamo dinanzi ad “un male molto grande, e a poco a poco lo stiamo affrontando… Stiamo facendo questi passi, grazie a Dio”.
Bergoglio ha quindi tenuto a dire: “c’è un punto di abuso che rimane un mistero per me”, è la “videopornografia con minori, prodotta in diretta. Dove viene prodotto? In quale paese? Non è noto. Chi copre tutto questo?”
“Lì – ha sottolineato – sarebbe necessario richiamare l’attenzione dei responsabili della società. Con quale copertura continuano ad operare i gruppi che filmano pedopornografia? È un grido di aiuto”.
Il Papa ha anche parlato delle sue possibili dimissioni in caso di impedimento fisico e di averlo scritto nero su bianco da qualche tempo: “Ho già firmato le mie dimissioni. Era Tarcisio Bertone, il Segretario di Stato. L’ho firmato e gli ho detto: “In caso di impedimento per motivi di salute o altro, ecco le mie dimissioni. L’avete capito. Non so a chi l’abbia data il cardinale Bertone, ma io l’ho data a lui quando era Segretario di Stato”.
“È la prima volta che lo dico”. E sorridendo conclude: “ora qualcuno andrà a chiedere a Bertone: ‘Dammi il foglietto’”.
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