E il Papa ha inoltre detto al gruppo diplomatici: ”Esorto i vostri governi a contribuire con coraggio al progresso della nostra umanità favorendo l’educazione delle nuove generazioni attraverso la promozione di una sana antropologia, base indispensabile per ogni autentica educazione”. Nel prendere atto che ”famiglia e scuola non sembrano più costituire il principale terreno fertile” da cui i giovani possano attingere ”nutrimento per la loro vita”, mentre università e scuola sembrano incapaci di ”progetti creatori”, il pontefice ha chiesto ai governi dei sei Paesi ”il coraggio di lavorare per il consolidamento dell’autorità morale, intesa come un invito alla coerenza di vita”, e ha rammentato che il ”diritto ad un’educazione ai giusti valori non deve mai essere dimenticato o negato”. Un dovere che nessun ”interesse politico nazionale o sovranazionale” può far venire meno. Secondo Benedetto XVI, ”dire oggi la verità è divenuto sospetto, volere vivere nella verità sembra obsoleto, e promuoverla sembra essere uno sforzo vano”.
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