Mi ha addolorato l’intervento aggressivo del collega che ha firmato lo scritto: “Papa Francesco e l’Imu, un invito a leggere prima di scrivere”.
Non raccolgo i malcelati tentativi di offendere e/o sminuire il valore della mia persona e della mia professionalità; come dicevano i latini: “Aquila non captat muscas”!
Vorrei semplicemente evidenziare due elementi: la sintesi giornalistica non consente di annoiare il lettore con discorsi lunghi, tecnici e, pertanto, spesso incomprensibili; il punto dirimente della Sentenza del 6 novembre 2018 risiede nelle seguenti parole: “[…] La decisione 2013/284 è annullata nella parte in cui la Commissione europea non ha ordinato il recupero degli aiuti illegali concessi sulla base dell’esenzione dall’imposta comunale sugli immobili.”.
Per i non addetti ai lavori, viene non confermata la decisione di non ordinare il recupero dell’ICI non pagata. Al di là del linguaggio giuridico, nella lingua italiana due negazioni affermano.
Mi permetto di segnalare i link a due articoli di due Testate giornalistiche nazionali, difficilmente imputabili di ostilità nei confronti della Chiesa:
I lettori de “La Tecnica della Scuola”, testata storica che ringrazio della cortese ospitalità ripetutamente riservata ai miei scritti, potranno leggere e farsi un’idea della problematica da me segnalata.
Sollevo il Collega, infine, da un dubbio atroce in merito alla mia identità: sono un docente di Musica, già Supervisore al Biennio Formazione Docenti del Conservatorio di Musica “Luigi Canepa” di Sassari e componente del Gruppo di supporto tecnico-scientifico della Regione Autonoma della Sardegna per la Riforma delle Scuole Civiche di Musica, ideatore del Metodo didattico “Pentagrammando®”, etc. (cfr. www.antoniodeiara.it). Da musicista, mi permetto di suggerire al Collega applicazione della “Regola delle cinque note” per individuare la soluzione di qualsiasi problematica: LA-SI-FA-FA-RE, a chi la sa fare…
Antonio Deiara