Il Parlamento italiano ha prodotto la “dichiarazione dei diritti in internet”: il primo documento del genere al mondo, ad essere stato prodotto a livello istituzionale.
La sua presentazione, avvenuta il 28 luglio a Montecitorio, giunge ad un anno dalla costituzione della commissione per i diritti ed i doveri in internet. Il documento – postato’ on line sul sito della Camera – si compone di 14 punti. Questo l’iter che ha portato alla sua produzione: dodici sedute, sei incontri di audizioni di 46 esperti nazionali ed internazionali ed una consultazione pubblica durata cinque mesi, con 14mila accessi e 590 opinioni espresse.
Ad illustrarne le particolarità e l’importanza, in una conferenza stampa, è stata la presidente della Camera Laura Boldrini, che ha parlato di iniziativa verso “l’affermazione dei diritti dell’utente digitale: da quello di accesso fondamentale della persona ad internet come condizione per il pieno sviluppo individuale e sociale, a quello alla conoscenza ed alla consultazione in rete”.
Per il presidente della commissione Stefano Rodotà sostiene che la Dichiarazione “sarà uno strumento per contribuite a costruire una cittadinanza nell’era di internet e rappresenta una novità vera: rappresenta infatti che anche in sede parlamentare sia possibile fare un buon lavoro”.
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Il prossimo obiettivo dopo l’approvazione della Carta, ha continuato Boldrini, annunciando che il testo sarà presentato al prossimo Internet governance forum in Brasile, è quello di farne confluire i principi in una mozione parlamentare unitaria. E la presidente della Camera auspica anche che, con la riforma del regolamento di Montecitorio, si possa considerare anche la istituzione di una commissione permanente su Internet.
“Oggi – ha sottolineato – è una giornata di grande soddisfazione -: abbiamo costituito questa commissione composta di di deputati e di esperti, tutti a titolo gratuito, per mettere insieme persone con sensibilità e opinioni diverse per arrivare a una sintesi che potesse avere l’adesione di tutti”.
Boldrini ha aggiunto che la dichiarazione è “rivolta ai giovani”, e si augura “che possa avere amplissima diffusione nelle scuole”. E il lavoro della commissione non si ferma. “Questo è un lavoro che, al momento, abbiamo ritenuto il più omnicomprensivo e innovativo possibile. Ma quello di internet è un fenomeno in continuo cambiamento, quindi anche una carta che vuole offrire dei diritti deve essere in evoluzione”, ha concluso Boldrini.
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