Categorie: Attualità

Il parrucchiere della ministra: un giallo. Anzi, un rosso

Dopo  l’intervento di Luciana Littizzetto a “Che tempo che fa” di domenica scorsa su RaiTre, nel corso del quale ha chiesto alla ministra Valeria Fedeli se “potesse smettere di farsi la tinta” con quel colore di capelli troppo rosso, abbiamo ricevuto un considerevole numero di mail che hanno posto un altro interrogativo epocale (come si diceva un tempo) e che ci sta mettendo seriamente in imbarazzo perché sinceramente non lo sappiamo, né possiamo dare risposte non verificate: chi è il/la parrucchiere/a della ministra dell’istruzione Valeria Fedeli?

Può sembrare, a prima impressione, una domanda stravagante, forse anche provocatoria, singolare, eccentrica ma poi, leggendo e approfondendo il contenuto delle missive, ci accorgiamo che l’interpellanza, non parlamentare certamente, diventa persino accorata, profonda e colma di attese.

Sembra infatti che quel caschetto rosso, tutto riccioli e boccolini, sbarazzino e brioso che, adornando il capo, cade sulla fronte della ministra ha fatto colpo, anzi rischia addirittura di trasformarsi in moda, come quella che sanno implementare  i personaggi cari assai al pubblico.

Ha colpito la fantasia delle nostre lettrici infatti persino il movimento ondulatorio che quella collinetta di capelli di fiamma ardente, sul capo della titolare della Minerva, compie ad ogni suo discorso, sia al Parlamento e sia nelle occasioni in cui viene invitata a parlare. Ha stravolto la sensibilità di tante prof, con un pizzico d’invida, la riccioluta ossimorica levigatezza, il dondolante abbrivio di una pettinatura originale che richiama pure i misteri salgariani delle jungle di Mompracen, dove gli intrichi delle liane stanno per i nascondimenti dove pure Tarzan ululava le foreste africane. Da qui dunque le richieste, sempre più numerose e sempre più accorate: chi è il/la parrucchiere/a della ministra? Come si chiama? Dove ha bottega?

 

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E noi rivolgiamo queste stesse domanda alla titolare di uno dei dicasteri più delicati del nostro Ordinamento: ministra, ce lo dica! Anche perché la nostra direttrice editoriale, insieme alle collaboratrici della tesata, lo vorrebbero sapere e a nulla sono valsi i suggerimenti, con esposizione di foto ingrandita, alle loro acconciatrici su come sia possibile imitare una similare ardita architettura di capelli, una tale costruzione così accattivante e serpeggiante di boccoli e di riccioli, di cadute repentine sulla fronte e di altrettante scalate verso il cielo.

Non vogliamo entrare dentro il gossip, ma pare che anche la ministra Maria Elena Boschi vorrebbe abbandonare i suoi capelli lisci per una pettinatura così  particolare che ormai il mondo intero, forse anche la Melani Trump, secondo anonimi informatori, chiama già “alla Fedeli” o “alla Ministra”. 

Pasquale Almirante

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