Dal prossimo anno scolastico basterà la semplice autocertificazione per poter entrare a scuola. Parlo dei ragazzi sino a 16 anni.
L’autocertificazione è necessaria per quei genitori che non hanno inserito le vaccinazioni dei propri figli nell’Anagrafe regionale (oppure non abbiamo prodotto la prenotazione per la copertura dei vaccini mancanti).
Una decisione importante. Basta dare un’occhiata ai dati veneti, per farsi un’idea: risultano ancora oggi non vaccinati oltre 81.000 minori, di cui oltre 18.000 con meno di sei anni.
Degli oltre 81.000, solo 18.000 hanno prenotato una vaccinazione, per cui i casi scoperti, obbligati alla autocertificazione, sono 63.000.
La scelta della autocertificazione, a questo punto, che garanzie oggettive può offrire alle scuole?
Un bel pasticcio, che spero possa essere corretto prima dell’inizio del nuovo anno scolastico. Chi le verificherà, le controllerà, potrà intervenire in caso di dichiarazione mendace?
Le scuole? Le ASL? Basta la parola scritta?
“I vaccini restano obbligatori, però ora basta che i genitori portino un’autocertificazione”.
Non il massimo della coerenza logica.
Dunque, per la neo ministra della salute le vaccinazioni restano obbligatorie, perché si rende conto che la non obbligatorietà avrebbe conseguenze facilmente intuibili, ma ha pensato bene di non assumersi sino in fondo le sue responsabilità, dando così voce indiretta ai “No Vax”, i quali non si fidano dell’OMS e della comunità scientifica.
Del resto, come ripetono in troppi interventi sui social, è cosa nota (!?) che la scienza è una opinione. La quale opinione nemmeno sa che l’unica possibilità di convertirsi in verità è quella di dimostrare (non, quindi, il semplice mostrare o dichiarare) la contraddittorietà delle tesi contrarie.
Basta dunque una autocertificazione?
Scelta che, a rigore, è un non-senso. Perché se tu hai vaccinato tuo figlio, ovviamente sei anche in possesso dei documenti che lo certificano.
Un bel pasticcio, lo ripeto, perché da un lato mette le scuole in gravi difficoltà, e dall’altro deresponsabilizza i genitori, offrendo un escamotage, rispetto ad una delle condizioni-chiave della convivenza. Infine, parte in causa è lo stesso governo, perché scarica sulle famiglie una propria, invece, responsabilità oggettiva, quella di garantire, appunto, una equa e sicura convivenza.
A pagare, eventualmente, le conseguenze non saranno i politici al governo, ma i singoli genitori.
Chi garantirà, poi, la scuola dalle scelte ideologiche di quelle famiglie che non si fidano della scienza e delle sue organizzazioni? Tanto che, per nascondersi, faranno autocertificazioni non veritiere.
L’unica soluzione è la ricerca scientifica, comprese tutte le forme di verifica, dirette ed indirette. E la politica non può non affidarsi alla scienza, e se ha dei dubbi finanzi pure ulteriore ricerca scientifica, senza nascondersi dietro a maschere ideologiche di qualcuno che competente scientifico non è.
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