Sulla questione delle utilizzazioni e delle assegnazioni provvisorie sta andando tutto (o quasi) come previsto.
Il quasi è riferito al fatto che era difficile prevedere che le date per la presentazione delle domande venissero fissate da una semplice nota ministeriale anziché, come dovrebbe essere pur in assenza di contratto definitivo, da una ordinanza ministeriale.
D’altronde già l’8 giugno, al momento della firma della pre-intesa, era chiaro che i tempi non potevano essere rispettati: per l’esame degli accordi preliminari, infatti, MEF e Funzione Pubblica hanno generalmente 45 giorni di tempo.
Il problema maggiore, però, è legato al fatto che la pre-intesa contiene disposizioni dubbie che il Dipartimento per la Funzione Pubblica potrebbe considerare incompatibili con il nuovo impianto previsto dal decreto legislativo 150/09.
Per esempio è stata introdotta la fattispecie della mobilità interna alle istituzioni scolastiche con il chiaro scopo di eludere le disposizioni sulla organizzazione interna delle scuole che, stando al decreto 150, dovrebbe rientrare nelle competenze del dirigente scolastico.
E’ probabile che al Ministero fossero perfettamente consapevoli che la pre-intesa avrebbe potuto non superare l’esame della Funzione Pubblica e per questo motivo l’accordo dell’8 giugno non è stato trasmesso tempestivamente al FP e al MEF.
Secondo quanto riferisce lo Snals, ancora qualche giorno fa la pre-intesa era ferma negli uffici di Viale Trastevere in attesa di essere inviata agli altri Ministeri.
L’anno scorso, dopo i rilievi di MEF e FP, i sindacati si erano rifiutati di sottoscrivere l’intesa definitiva costringendo così il Ministero dell’Istruzione ad adottare un provvedimento unilaterale per dare avvio alle operazioni di mobilità annuale.
Quest’anno non si è neppure arrivati all’atto unilaterale e così utilizzazioni e assegnazioni provvisorie verranno effettuate secondo un calendario fissato con una nota ministeriale.
La modulistica da utilizzare sarà quella dello scorso anno, ma per il momento non è chiaro se le regole sono quelle contenute nell’ordinanza dello scorso anno o nella pre-intesa dell’8 giugno.
Insomma, un bel pasticcio che si sarebbe potuto e dovuto evitare anche se, al momento, si ha l’impressione che sia i tecnici del Ministero sia i sindacati sia ben contenti di questa soluzione: meglio un pasticcio che dover prendere atto per il secondo anno consecutivo che secondo il Dipartimento della Funzione Pubblica le norme del decreto legislativo 150 non possono essere eluse.