“Sereno e confortato” dall’interesse espresso anche dal Consiglio regionale attraverso una mozione di solidarietà e sostegno alla domanda di grazia votata all’unanimità. Così è apparso ai consiglieri regionali del Pd, il professor Livio Bearzi, in carcere a Udine a seguito della condanna per la morte di tre studenti e il ferimento di altre persone a causa del crollo del Convitto nazionale Domenico Cotugno di L’Aquila a seguito del terremoto del 6 aprile 2009.
I politici gli hanno illustrato la mozione votata il 19 novembre dal Consiglio regionale, che ritiene “inaccettabile una normativa che riversa sulla figura dei dirigenti scolastici la responsabilità per la sicurezza degli edifici adibiti a scuole che si trovano spesso in pessime condizioni di manutenzione, stante la loro impossibilità di provvedere direttamente a eventuali opere di mantenimento e di messa in sicurezza non potendo disporre delle risorse adeguate”.
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La mozione esprime “solidarietà al professor Bearzi per il grave fardello che è chiamato a sopportare. Attraverso la stessa mozione viene espresso il sostegno alla richiesta di concessione della grazia affinché la pena venga condonata e di annullamento dell’interdizione ai pubblici uffici, con l’auspicio per una revisione della normativa vigente”.
“Bearzi l’abbiamo visto complessivamente sereno e anche molto rincuorato dall’attenzione che c’è nei suoi confronti”, hanno detto gli esponenti PD. “Ha voluto anche, con un gesto affettuoso, sdrammatizzare il momento”.