Categorie: Politica scolastica

Il Pd ascolta gli attori della Buona Scuola: tanti interventi, tanti pareri

 

È in corso di svolgimento il dibattito organizzato sulla ‘Buona Scuola’ dal Pd e da Francesca Puglisi, responsabile Scuola, Università e Ricerca della segreteria del partito: nella sala delle Colonne, a due passi dal Parlamento, si sono alternati decine di rappresentanti di associazioni di studenti, insegnanti, dirigenti scolastici, genitori, sindacati, imprese, parlamentari e amministratori locali. Tanti i temi affrontati nella mattinata.

Se alcune associazioni di docenti hanno messo l’accento sul rischio di possibili disfunzioni come, ad esempio, il rischio di mercimonio sul fronte dei corsi di formazione, Andrea Ranieri, della direzione del Pd, ha sottolineato l’assenza nel pacchetto-istruzione di cenni al Long Life learning. Tra le carenze segnalate dalla Federazione degli studenti senz’altro il diritto allo studio: “non avere una legge nazionale al riguardo in un Paese con forti tassi di abbandono scolastico non è accettabile”.

Diversi gli interventi su valutazione, professionalità dei docenti, esami di maturità. Tante le critiche all’impianto preparato dal Governo, soprattutto sugli scarsi stipendi degli insegnanti e sulla loro necessità di aggiornarsi quasi sempre autofinanziandosi.

Ma ci sono stati anche interventi di sostegno alle linee guida. Come quello dell’ex ministro dell’Istruzione Luigi Berlinguer: la proposta, ha detto, è “una grande occasione. Per la prima volta il governo nella sua interezza e il presidente del consiglio parlano un giorno si e uno no di scuola, parlano di cambiare radicalmente il nostro impianto educativo. La proposta – ha continuato Berlinguer – é ad ampio raggio e certamente va precisata nel corso di questa consultazione, va anche emendata dove si pensa debba essere emendata, ma è una grande occasione”. L’ex ministro dell’Istruzione si è quindi soffermato sul fatto che “cancellare arte e musica dalla cultura è stata una bestemmia, ma finalmente insieme all’italiano, alla matematica, alla letteratura alla storia, si afferma che tra le materie fondative della personalità di ogni essere umano ci debba essere anche la musica”.

Nel pomeriggio è intervenuta Marina Boscaino, di Scuola e Costituzione, che non ha usato giri di parole per dire che il documento “La Buona Scuola” è “molto sciatto: non è mai citata la parola Costituzione, più di 50 volte invece si parla di ‘merito’ e oltre 20 di ‘valutazione’. Noi vorremmo una scuola, invece, laica”, dove i vari elementi che vi operano siano equamente distribuiti e “non posizionati in modo gerarchico”. Per Boscaino, inoltre, non si può insistere sull’inserimento “anticipato nel mondo del lavoro” e far poggiare determinate riforme attraverso “sondaggi on line inevitabilmente capziosi”.

Per Marcello Pacifico, presidente Anief, “la prima riforma da realizzare è riportare il tempo scuola sui livelli precedenti alla riforma Tremonti-Gelmini del 2008: lo si faccia subito, inserendo nella prossima Legge di Stabilità almeno 3 miliardi di euro”.

Gianfanco Pignatelli si è soffermato sulle assurdità della scuola, dove operano spesso dei docenti che sono anche professionisti – architetti, ingegneri, avvocati – ma solo in rari casi la dirigenza si avvale delle loro competenze: meglio rivolgersi ad un esperto esterno a pagamento!

Alessandro Giuliani

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