Anche se è impossibile definire un quadro esatto della situazione concorsuale nella intera nazione, nella nota il consigliere aggiunge che :”è incomprensibile come i nostri docenti siano risultati i migliori in Italia nella fase di preselezione e improvvisamente risultino così scarsamente ‘competenti’ per poter accedere alla ultima fase orale.
I nostri docenti infatti avevano avuto le migliori performance nazionali nella precedente fase sia per numero di ammessi (122 su 404, circa il 30 %) sia per la più alta percentuale di voti alti riportati (un buon 13 % è uscito dai test con una votazione superiore ai 90/100, quando il minimo per passare agli scritti era la votazione di 80/100).”
“Guarda caso”, fa notare ancora Codega, “nelle prove strutturate, ossia a correzione matematicamente rigorosa, i nostri docenti sono i migliori; nelle prove a correzione discrezionale ripiombano negli abissi. In questa maniera non si costruirà neanche una graduatoria di merito, cui andare ad attingere quando nei prossimi anni, per pensionamento o altro, si libereranno altri posti.”
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