Il Pd organizza a Pisa la festa nazionale sulla Scuola
Una festa tematica nazionale su istruzione, ricerca e mondo accademico. Ad organizzarla, a Pisa dal 20 al 29 settembre, è il Partito Democratico. L’annuncio è stato fatto da Marco Meloni, responsabile nazionale istruzione, università e ricerca del Pd: “il sistema dell’istruzione – ha detto Meloni – è un settore che si finanzia con la fiscalità generale e non un servizio che si compra o si vende. E il Pd, anche attraverso le ultime scelte del premier Letta e del ministro Carrozza, vuole dimostrare che è una sua priorità”.
Il rappresentante democratico ha anche voluto sottolineare che “il Decreto Scuola ha segnato un primo, importantissimo, passo: noi vogliamo ripartire da lì”. Tuttavia non sono mancate le critiche al provvedimento, approdato il G.U. il 12 settembre. Soprattutto per la pochezza di finanziamenti su cui ha potuto contare. Dal Pd, come dal Governo, già hanno ribattuto che in questo momento particolarmente sfavorevole era il massimo che si poteva fare. E anche il dato che non sono arrivati ulteriori tagli è significativo. Parlare di svolta, però, francamente ci pare eccessivo. Per rilanciare il settore ci vorrebbe ben altro, piuttosto che approvare una serie di misure che rappresentano solo un preludio al cambiamento.
Tornando alla manifestazione del Pd, va detto che prevede nove giorni consecutivi di dibattiti e seminari su settori della conoscenza e della ricerca: interverranno tra gli altri i ministri Cecile Kyenge, Maria Chiara Carrozza e Flavio Zanonato, il presidente dell’europarlamento Martin Schultz e il candidato alla segreteria nazionale del Pd, Gianni Cuperlo. E non è escluso che anche Matteo Renzi passi dalla festa a illustrare la sua ricetta per questo settore. “Dopo vent’anni di immobilismo, determinati dalla convinzione che fosse un peso o un costo da tagliare – ha detto il segretario provinciale del Pd, Francesco Nocchi – l’istruzione ritorna a essere considerata, finalmente, un investimento strategico per il Paese. Grazie al Pd, al premier Letta e al ministro Carrozza”.