“La riforma della scuola ci ha messo in rotta di collisione con larga parte di insegnanti e studenti e una parte del Jobs Act. Bisogna porre rimedio a questi errori”.
A dirlo, a colloquio con il quotidiano nazionale, è un altro esponente del Partito Democratico: si tratta di Roberto Speranza, impegnato in questi giorni convulsi post-referendum nella costituzione del nuovo assetto del Pd.
Speranza, a questo proposito, ha messo le mani avanti: io candidato alla segreteria del Partito Democratico? “Lavoro per costruire un’alternativa a Renzi dentro il Pd, non per fare la sinistra del renzismo”.
Per il democratico, il governo di transizione deve fare “due cose. Una legge elettorale omogenea per Camera e Senato e rimettere al centro la questione sociale dove si è consumata la rottura con la società italiana”. Poi dice: “Penso a due provvedimenti del governo che hanno provocato questa rottura”: rivedere i provvedimenti su scuola e lavoro.
Nella stessa giornata, sul suo profilo Facebook, Speranza ha anche commentato la girandola di nomi susseguitasi in queste ore sul futuro inquilino di Palazzo Chigi: “si parla molto di totonomi per Palazzo Chigi e per il nuovo governo: se invece parlassimo del che fare?”.
“Cambiamo linea sulla scuola? Riapriamo un dialogo vero con insegnanti e studenti? Ci impegniamo a mettere mano ai voucher che hanno provocato una nuova inaccettabile precarietà? Ci interroghiamo sullo stato del mezzogiorno? Proviamo a capire il segnale durissimo arrivato dalle generazioni più giovani? Ecco. Vorrei che di questo si discutesse prima dei nomi. Altrimenti il messaggio è che la lezione del 4 dicembre non la abbiamo proprio compresa”, conclude Speranza.
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