I lettori ci scrivono

Il peggior male della scuola italiana: il gattopardismo

Uno dei mali endemici della scuola italiana, che nel corso degli anni ha profondamente snaturato il sistema portandolo quasi ad un punto di non ritorno, se non con una stanca e ripetitiva sequenza di riforme della scuola è il gattopardismo.

In Italia, infatti, si annunciano quasi sempre operazioni colossali di riforme epocali che spesso si riducono a mere operazioni di facciata.

La riforma della “Buona Scuola”, tutt’altro è che una riforma strutturale della scuola italiana. Annunciata come epocale che avrebbe modificato dalle fondamenta la scuola italiana essa si è rivelata un’operazione di facciata, ossia un tentativo di cambiare il sistema scuola per poi lasciare le cose come effettivamente stavano.

La legge 107/2015 altro non è che il classico esempio di gattopardismo all’italiana. L’impianto esterno della riforma della Buona Scuola è bello da vedere da fuori, avendo subito un restyling, ma all’interno l’impianto della riforma si presenta come un contenitore zeppo di contenuti che difficilmente potranno fattivamente essere messi all’opera.

Lo schema della riforma comprende gli otto decreti attuativi approvati qualche giorno fa dal governo che sono stati sbandierati come eccellenti, straordinari, magnifici. Si presentano, però, lontani dalla realtà che vivono quotidianamente i docenti nelle classi dove le ricadute sono tutt’altro che quelle descritte nella riforma della Buona Scuola.

Esiste uno scollamento o meglio una vera e propria cesura tra il corpo docenti che è a diretto contatto con la realtà quotidiana e i vertici del Ministero che vedono il mondo della scuola solo sulla carta e sui numeri e lontano dalle vere problematiche che gli insegnanti devono affrontare a scuola con una generazione di alunni difficile da gestire perché immersi in un contesto sociale privo di valori, di idee, di propositi e di sentimenti.

È mancato nella riforma della legge 107/2015 uno stretto collegamento tra la base, ossia gli insegnanti, i genitori e gli alunni e i vertici del Miur. Tutte le riforme, giova ricordarlo, devono partire dal basso non essere imposte dall’alto. I docenti si sentono presi in giro dalla politica italiana e per questo sono stanchi, arrabbiati, demoralizzati e delusi, una delusione veramente brutta e cocente.

La riforma della scuola doveva essere vera e, invece, si è trattata di un’ennesima operazione di gattopardismo all’italiana.

Non si fanno riforme ad ogni cambio di Ministro, producendo una sorta di ministre riscaldate. L’Italia aveva bisogno di una riforma strutturale vera che si aspettava dal 1923 di gentiliana memoria. Null’altro!

Mario Bocola

I lettori ci scrivono

Articoli recenti

I Simpson, nel loro mondo c’è davvero di tutto, inclusa tanta scienza

Ascolta subito la nuova puntata della rubrica “La meraviglia delle scoperte” tenuta da Dario De Santis dal titolo: “I Simpson, nel…

23/12/2024

Il 2025 sarà l’anno record di spese militari, mentre caleranno per Scuola, Ricerca e Sanità: petizione Avs per fermare nuovi carri armati e missili

"Servirebbero più risorse per la scuola pubblica e per l'istruzione per garantire il diritto al…

23/12/2024

Compiti casa, sì, no, dipende

I compiti a casa sono il momento del consolidamento e della rielaborazione delle conoscenze, e dell'esercitazione…

22/12/2024

Il Sicilia Express funziona. A casa tanti prof e studenti dalle brume del nord in treno

È partito il 21 scorso alle 15,10 da Torino Porta Nuova il "Sicilia Express", il…

22/12/2024

Concorso ordinario Pnrr 2024, non vengono valutati i titoli informatici e le certificazioni linguistiche inferiori quelle di livello C1

Una aspirante partecipante al concorso ordinario PNRR 2024 della scuola primaria e infanzia, ci chiede…

22/12/2024

Concorso docenti 2024, costituzione delle commissioni giudicatrici, presentazione della domanda

Il 19 dicembre 2024 segna un passo decisivo per l’organizzazione del concorso docenti. Con una…

22/12/2024