Siccome si rifiutava di consegnare un pacchetto di patatine, uno studente di 15 anni residente in un comune nei pressi di Lecce è stato spinto con così violenza contro un banco da un compagno di classe che ha dovuto subire l’asportazione della milza.
L’episodio, raccontano le agenzie, aggiungendo ai casi di bullismo un altro caso, sarebbe avvenuto giovedì 19 aprile, durante l’ora di ricreazione, all’interno dell’Ites, Istituto tecnico economico Olivetti, che fra l’altro si trova a poca distanza dal “Fermi”, la scuola al centro del video choc su cui la procura per i minorenni di Lecce ha aperto un’inchiesta. In questa scuola infatti da almeno un anno il diciassettenne era vittima di gravi episodi di bullismo svelati da un video girato da un compagno di classe.
Nelle immagini si vede l’aggressore che prende a calci il compagno di classe, che lo minaccia con una sedia, che lo costringe a togliersi la maglietta per poi usarla per pulire la lavagna.
Nel caso invece dell’”Olivetti”, il quindicenne, due giorni dopo l’aggressione, avrebbe avuto un malore in classe. Soccorso dagli operatori del 118 è stato trasportato in ospedale dove i medici lo hanno sottoposto a un intervento d’urgenza nel corso del quale gli è stata asportata la milza.
Dopo cinque giorni in prognosi riservata, ora sta meglio e probabilmente sarà dimesso già la prossima settimana.
La dirigente dell’istituto non ha ancora adottato alcun provvedimento nei confronti dell’autore del gesto, coetaneo della vittima, benchè dalle testimonianze dei ragazzi presenti, raccolte dalla dirigente scolastica, emergerebbe una spinta, ma non tale da poter classificare quanto accaduto come un episodio violento.
In ogni caso sembra pure che alcuni casi le violenze si sarebbero verificate alla presenza di un docente, fatto che, se venisse confermato, sarebbe di una gravità inaudita.
Intanto nel pomeriggio dei giorni scorsi, poco prima che iniziassero i lavori del consiglio, ai quali era presente anche il minore che avrebbe minacciato la vittima, sono arrivati i carabinieri delegati dal pm a bloccare la seduta e disponendo l’ascolto immediato della vittima, che era presente insieme alla madre e ai legali difensori.
Il ragazzo è stato condotto nella sede del comando provinciale dei carabinieri dove è stato ascoltato nella stanza allestita ai piani superiori proprio per le audizioni protette.
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