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Il POF in piena “trasparenza”

A nostro parere la pubblicizzazione del POF non è solamente un "atto dovuto" ma anche una occasione per praticare davvero la cultura della comunicazione e della trasparenza.
Da un lato è necessario costruire una  fitta rete di comunicazione interna all’istituzione scolastica per far in modo che tutti  gli operatori siano  pienamente consapevoli del  progetto comune e lo condividano.
Dall’altro è opportuno affinare strumenti di comunicazione con l’esterno per descrivere correttamente caratteristiche e modalità di funzionamento del servizio che viene offerto e proposto dalla scuola.
Riassumendo e schematizzando si tratta di:

– garantire la massima informazione possibile agli utenti
– favorire la circolazione delle informazioni all’interno della scuola
– documentare l’attività didattica e non,  svolta nel corso del tempo
– rendere visibile all’esterno il "prodotto scolastico"
– dotarsi di strumenti per ottenere informazioni dall’esterno

Non si tratta tanto, come si può facilmente intuire, di adempiere ad un obbligo quanto piuttosto di mettere in atto procedure che consentano realmente di costruire una "identità di scuola" e di utilizzare informazioni di ritorno provenienti dalle famiglie o dal territorio per migliorare la qualità del servizio scolastico.
Per ottenere questo risultato è importante prestare anche molta attenzione al linguaggio che si usa nella comunicazione con l’esterno: le famiglie conoscono poco il "pedagogichese" in uso nelle nostre scuole e hanno bisogno di leggere documenti scritti con parole chiare e in modo semplice.
Nel redigere un documento facilmente comprensibile anche dai non addetti ai lavori bisogna prestare attenzione non solo alla organizzazione logico-concettuale del testo ma anche alla sintassi e al lessico. Non è male, poi, curare anche l’aspetto grafico e le modalità concrete di distribuzione del documento.
Per concludere: una buona comunicazione con l’esterno non risolve certamente tutti i problemi. Una progettazione educativa e didattica carente ed approssimativa non potrà trasformare una scuola in una buona struttura formativa; ma una comunicazione efficace può servire a valorizzare e a mettere in evidenza le risorse, modeste o consistenti, che una scuola possiede.

Reginaldo Palermo

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