Home Attualità Il ponte sullo Stretto non s’ha da fare, tanti docenti contrari: sperpero...

Il ponte sullo Stretto non s’ha da fare, tanti docenti contrari: sperpero di denaro pubblico in opere inutili mentre la Scuola soffre

CONDIVIDI

Il ponte sullo Stretto di Messina non s’ha da fare: il progetto sul quale si sta impegnando il Governo viene ripudiato da centinaia di insegnanti delle due sponde, calabrese e siciliana, perché reputano l’ingente investimento uno “sperpero di denaro pubblico in opere inutili e dannose“. Per gli insegnanti, quindi, l’accelerata viabilità tra la Calabria e la Sicilia non comporterebbe vantaggi oggettivi, né a livello di cittadinanza né di tipo commerciale-economico.

“Noi che viviamo giorno dopo giorno i disagi del fare formazione in spazi inadeguati, con risorse insufficienti e infrastrutture drammaticamente carenti, non possiamo accettare passivamente che si scelga” di buttare tanti soldi pubblici in questo modo, scrivono i docenti in una nota ripresa dalle agenzie di stampa.

Gli insegnanti, di tutti i corsi di studio, di vari gradi scolastici a partire dall’Infanzia, ma anche professori universitari, hanno inviato quindi un appello per la salvaguardia dell’attuale territorio, definendo “devastante” il progetto “del ponte sullo Stretto”.

“Abbiamo scelto di esporci in quanto docenti – sostengono – e non solo in quanto semplici cittadini, perché abbiamo constatato la contraddizione tra ciò che cerchiamo di insegnare quotidianamente e il silenzio assordante – quando non addirittura asservito – dei luoghi dell’istruzione e della cultura rispetto ad una questione così impattante sulle nostre esistenze”.

I docenti non vogliono sentirsi “complici del furto di presente e di futuro perpetrato ai danni delle giovani generazioni. La massiccia adesione che l’appello ha ricevuto in soli tre giorni ci rafforza nella consapevolezza di quanto bisogno ci sia di tenere acceso il dibattito, di far sentire la nostra voce e di mobilitare ogni risorsa possibile per contrastare quest’opera scellerata”.