“Titolo di studio e luogo di residenza sono ormai la miglior sfera di cristallo per prevedere le scelte politiche degli elettori”. Gianni Riotta sulla Stampa fa una interessante analisi sui risulti non solo delle votazioni in Francia e in Usa, ma anche sui referendum inglese, brexit, e turco, costituzione.
Scrive Riotta: I Laureati si raccolgono sempre intorno alle stesse bandiere, No a Brexit, per Hillary Clinton, contro le riforme costituzionali turche di Recep Tayyp Erdogan, per Emmanuel Macron. Chi ha solo un diploma, o non ha finito le scuole secondarie, si schiera dalla parte opposta, pro Brexit, Trump, Erdogan e Marine Le Pen.
{loadposition carta-docente}
Cas Mudde, politologo della University of Georgia, mette allo specchio gli elettorati gemelli di Trump e Le Pen, il Nord-Est francese, come la Rust Belt Usa, dove contadini e operai perdono le certezze delle loro, un tempo prospere, regioni, votando contro le élite. Nella colta area metropolitana di Parigi invece Macron domina, Le Pen raccoglie un magro 5%. Gli under 35 della capitale francese (il 44% di loro ha una laurea nel cassetto) scelgono Macron, Le Pen vince tra chi non bazzica il Quartiere Latino e non ha mai messo piede nelle scuole celebri Ena, Sorbona, Sciences Po.
Gli stessi umori hanno scosso, a novembre, l’America. Come in Francia, Laureati (52 a 43 per Clinton) e Non Laureati si affrontano e tra i maschi bianchi con solo il diploma, Trump raccoglie uno schiacciante consenso, 67% contro il 28% dei democratici. E la somma dei voti populisti destra-sinistra Le Pen-Mélenchon in Francia è lo stesso blocco sociale, 40%, di Trump.
Al referendum turco le grandi città, Istanbul, Ankara, Smirne, bocciano i nuovi poteri per Erdogan, grazie all’alta scolarità della popolazione.
In Gran Bretagna campagne e aree ex industriali votano Sì a Brexit per il 55%, contro le città europeiste, Londra, Manchester (polarizzata tra centro e sobborghi), Liverpool, Cardiff, Edimburgo, Oxford, Cambridge. Il Partito Laureati è con l’Europa, il Partito Non Laureati contro.
America, Europa, Turchia (dati interessanti anche dalla Russia) confermano un trend costante, elettori colti e urbani hanno opinioni e interessi, cultura e stili di vita che i ceti meno colti e rurali detestano.
Gli elettori di Trump, Brexit, Erdogan e Le Pen hanno, accanto a tratti di intolleranza, legittime ragioni di scontento, economiche in primo luogo, presto dimenticati da una società globale che li ha esclusi, ad esempio, da educazione superiore e tecnologie.
Una politica raziocinante, conclude Riotta, dovrebbe, subito, colmare il gap, prima che l’odio lo allarghi, diffondendo scuola e istruzione gratuita e integrando, con infrastrutture, web, servizi, cultura, il centro e le periferie.
Ascolta subito la nuova puntata della rubrica “La meraviglia delle scoperte” tenuta da Dario De Santis dal titolo: “I Simpson, nel…
"Servirebbero più risorse per la scuola pubblica e per l'istruzione per garantire il diritto al…
I compiti a casa sono il momento del consolidamento e della rielaborazione delle conoscenze, e dell'esercitazione…
È partito il 21 scorso alle 15,10 da Torino Porta Nuova il "Sicilia Express", il…
Una aspirante partecipante al concorso ordinario PNRR 2024 della scuola primaria e infanzia, ci chiede…
Il 19 dicembre 2024 segna un passo decisivo per l’organizzazione del concorso docenti. Con una…