La causa dei pieni poteri utilizzati dai Dirigenti scolastici è, per stessa ammissione di molti sindacalisti, la rassegnazione dei docenti a cui va bene tutto. Il comportamento remissivo dei docenti nei confronti delle decisioni del capo di Istituto, è il motivo principale del fatto che i Dirigenti scolastici si sentono autorizzati a prendere decisioni senza sentire gli organi collegiali.
La normativa contrattuale dice chiaramente, senza ombra di dubbio, che il Dirigente scolastico può pagare con il fondo di Istituto solamente due suoi collaboratori scelti su base fiduciaria, altre collaboratori del Ds, o lavorano gratuitamente, oppure sono figure di sistema scelte dal Collegio docenti. Eppure a volte capita che alcuni Dirigenti scolastici, infischiandosene del contratto collettivo nazionale di lavoro, scelgano tre o quattro collaboratori e li pagano illegittimamente con il FIS. Tutto questo con la complicità di un intero Collegio docenti, comprese le RSU e i sindacati territoriali, che non osano fiatare su tali decisioni.
Un Ds può avere anche più di due docenti collaboratori, infatti ai sensi del comma 83 dell’art.1 della legge 107/2015 può individuare fino al 10% di docenti che lo coadiuvano, ma, con il FIS, ne può pagare solo due.
La normativa di riferimento è l’art.88 del CCNL scuola 2006/2009, prorogata ai sensi del comma 10 art.1 del CCNL scuola 2016-2018. Il suddetto art.88 stabilisce indennità e compensi a carico del fondo di Istituto. Nel comma 2 lettera f) di tale articolo contrattuale è disposto che i compensi da corrispondere al personale docente ed educativo, non più di due unità, della cui collaborazione il dirigente scolastico intende avvalersi nello svolgimento delle proprie funzioni organizzative e gestionali. Tali compensi non sono cumulabili con il compenso per le funzioni strumentali al piano dell’offerta formativa di cui all’art.33 del presente CCNL.
Bisogna sapere che la legge 107/2015 non ha in alcun modo abrogato quanto contenuto nell’art.88 comma lettera f), semmai la legge sulla Buona scuola ha limitato, rispetto al passato, le collaborazioni di docenti con il Ds ad un massimo del 10% dei docenti dell’organico dell’autonomia.
Ci sono casi in cui capita che il Dirigente scolastico, con la compiacenza di tutti i docenti o quasi, senza fare deliberare il Collegio, decida di creare un team per la didattica a distanza scelto su base fiduciaria. Si tratta ovviamente di un team nominato senza il passaggio collegiale e quindi destinato a svolgere un lavoro che non dovrebbe essere retribuito, anche perché nato su scelta del Dirigente scolastico, in periodo di lockdown, senza decisone contrattuale e senza delibera collegiale. Eppure una decisione di questo tipo, illegittima nella forma. viene accettata passivamente da tutti i docenti.
Sono tanti i casi in cui il Dirigente scolastico prende decisioni antisindacali, ai danni di qualche docente o di tutti i docenti, nel silenzio assordante delle RSU e di tutti gli insegnanti della scuola. Un silenzio, a sentire molti docenti, provocato dalla paura di scatenare le ire funeste dl capo. Secondo il parere di tantissimi docenti, le relazioni interne alle scuole tra Dirigenti scolastici e docenti, sono viziate da un eccessivo dislivello di potere tra le due componenti e la paura di pagare dazio se si osa contrastare le decisioni del prprio Preside.
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