Come è noto, con la Buona Scuola un comitato di valutazione costituito da preside, due genitori, uno studente alle superiori, due docenti e un esterno nominato dall’Usr, deciderà a chi assegnare il bonus annuale consistente tra i 20 ed 24.000 euro.
Ebbene, scrive Il Mattino Di Padova, di fronte alla nota dell’Usr del Veneto, in cui sono delineati i percorsi e le procedure che ogni istituto deve seguire prima dell’assegnazione del “premio di rendimento” ai docenti “più bravi degli altri”, sono partite le contestazioni dei sindacati: «Visto che si tratta di salario accessorio e di soldi alla produttività, non è possibile tenere fuori le Rsu interne ed i sindacati» e non si capisce perché l’Usr «ha scelto in modo unilaterale, di fare una circolare specifica su un argomento così delicato, che dovrà essere firmata, nelle prossime settimane, dal ministro? Non si fa: tant’è che le abbiamo già inviato una diffida formale, in cui la invitiamo a ritirare la nota».
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Immediata la risposta dell’Usr del Veneto. «La Buona Scuola è stata approvata dal Parlamento e, quindi, i contenuti relativi ai comitati di valutazione vanno applicati in tutte le regioni così come stati scritti dai legislatori. La nota è solo provvisoria. È stata inviata alle scuole prima di quella nazionale, visto che siamo già a fine febbraio, solo per rendere più semplici tutte le procedure che dovranno seguire i componenti dei singoli comitati di valutazione».