Attualità

Il presidente Mattarella e Papa Francesco parlano del “cuore della democrazia”

Dal professore Salvatore Nocera, noto esperto di normativa e pratica dell’inclusione scolatica, riceviamo e volentieri pubblichiamo.

Si è svolta a Trieste dal 3 al 7 Luglio 2024 la 50° settimana sociale dei cattolici, avente per tema “al cuore della democrazia”.

Vi hanno partecipato oltre mille delegati dalle diocesi e dalle parrocchie e delle associazioni laicali.
Numerosissimi gli interventi a partire da quello introduttivo del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a quello conclusivo di papa Francesco, da quelli di benvenuto ed arrivederci del card Zuppi, presidente della CEI, Conferenza episcopale italiana a quello dei numerosi relatori dei diversi “Laboratori della partecipazione “ e  delle “ piazze della democrazia”.

Le parole del presidente Mattarella

Di fronte alla crisi di partecipazione democratica presente in molte democrazie “liberali” si è voluto discutere e riflettere sull’ ”anima“ della democrazia costituita dalla “partecipazione“ per la riscoperta e tutela delle libertà personali e sociali, riconosciute dalla nostra Costituzione, segnatamente dalla prima sua parte in cui sono enucleati i principi fondativi del nostro stare insieme,  tra cittadini e tra nazioni, principi irrinunciabili, in quanto precedenti e quindi riconosciuti dall’art 2 della Costituzione, come ha ricordato il Capo dello Stato nel suo discorso che è stata una vera lezione chiarissima di educazione civica.
Tra tali principi fondativi sono presenti le libertà personali cui corrispondono i “doveri di solidarietà” che la Costituzione, nata dalla lotta al fascismo ha voluto proclamare unitamente ai diritti.
Il Capo dello Stato si è soffermato a lungo sulla sostanza della democrazia, denunciando le forme degradate delle “democrazie illiberali”; la democrazia deve tendere alla realizzazione dei diritti umani delle libertà e dell’eguaglianza tra i cittadini e gli stranieri, in quanto tutti esseri umani. Mattarella, nel suo ampio discorso ha richiamato numerosi autorevoli commentatori ed attuatori della democrazia, di ispirazione religiosa, come Dossetti e La Pira e laici come Tosato e Bobbio; ha parlato di educazione alla democrazia, citando don Milani che ha puntato sulla scuola per gli emarginati per appropriarsi dell’istruzione, base per la vera partecipazione democratica alla vita del Paese.
Egli ha molto insistito sulla democrazia come fine e non solo come mezzo di vita sociale, poiché il metodo democratico senza l’anima delle libertà costituisce la prevaricazione delle “maggioranze” ai danni delle “minoranze”.  A questa affermazione, il Ministro Salvini, ha voluto chiosare, da par suo che esistono pure “prevaricazioni delle minoranze…” ( sic!).
Nei Gruppi di lavoro sono stati affrontati i temi delle situazioni di diseguaglianze e dell’emarginazione costituite dalla povertà materiale ed educativa, delle carceri, dei migranti a causa di guerre e dissesti climatici, dei malati non abbienti, delle persone con disabilità, delle zone povere del Sud d’Italia rispetto alle Regioni ricche del Nord.

L’omelia di Papa Francesco

Oltre al discorso conclusivo di papa Francesco, colpisce molto soprattutto la sua omelia durante la messa celebrata in piazza dell’Unità d’Italia.
Il Papa, prendendo spunto dalle letture bibliche di persecuzione o screditamento dei profeti e di Gesù nella propria città, ha molto insistito sul fatto che i profeti sono “scandalo“ per chi non ha una “fede inquieta”, cioè aperta a saper cogliere i segni dei tempi per poter attualizzare l’annuncio gioioso della buona notizia di un nuovo modo di rapporti  veramente fraterni di vita sociale.
Di fronte ai numerosi “scarti“ che la società consumistica ed egoistica attuale produce, non bisogna agire con “l’assistenzialismo”  irrispettoso della dignità delle singole persone più fragili ed emarginate, ma col favorire  la partecipazione solidale alla vita della comunità per contrastare le cause di emarginazione. Gesù ci ha insegnato come siamo “fratelli tutti”; noi, se vogliamo essere suoi seguaci, dobbiamo saper vedere nei più emarginati e “negli angoli bui“ delle nostre città, la presenza, in loro, di Gesù.

La predica del Papa è stata frequentemente interrotta da  irrituali applausi spontanei irrefrenabili, quando ha ripetutamente accennato ai migranti che vengono in Europa ed in Italia, a causa delle guerre ed ha apertamente ringraziato Trieste per essere divenuta una città accogliente dei “profughi della rotta balcanica “.  Sino ad ora, il segretario della Lega non ha esternato alcuna “chiosa” alla predica del papa, benché papa Francesco abbia duramente criticato quanti strumentalizzano simboli religiosi per darsi ipocritamente arie da credenti.                        
Quindi il Papa ha concluso invitando tutti a “proseguire in questa opera di accoglienza fraterna”.

Tra i numerosi stands che documentavano le diverse attività solidaristiche delle diverse organizzazioni di volontariato e di interventi a favore delle persone con gravi difficoltà, si segnalano quelli organizzati dall’Ufficio nazionale per la pastorale delle persone con disabilità della CEI, promossi da suor Veronica Donatello che ne è la responsabile nazionale.
Essi avevano come tematiche sia la pastorale per l’inclusione ecclesiale delle persone con disabilità,  sia  quello dello sport e del tempo libero, che quello relativo ai tre fondamentali momenti di vita: l’inclusione scolastica, quella lavorativa e la vita anziana; ciò   tramite la realizzazione di “un progetto di vita   personalizzato e compartecipato”, in modo da rispettare “dove, come e con chi vivere “nel rispetto delle sue scelte (art 19 Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, ratificata dall’Italia con legge numero 18/2009).

Unitamente ad alcune associazioni di persone con disabilità, ho invitato la santa Sede a voler sottoscrivere tale Convenzione, che non è stata ancora sottoscritta dalla Chiesa Cattolica, perché ritiene che alcuni articoli contrastano con alcuni suoi principi fondamentali dottrinali.
Siamo in molti cattolici e laici a chiedere alla santa Sede di avvalersi del protocollo aggiuntivo alla Convenzione di escludere dalla firma quegli articoli non ritenuti accettabili. Siamo in molti a ritenere che anzi un’espressa esclusione di taluni articoli sgraditi, darebbe maggior rilievo a questa sua esclusione, evidenziando invece il valore di quelli espressamente accettati.

Vogliamo sperare che anche il clima dialogante di questo importante convegno possa facilitare la decisione di sottoscrizione fortemente e simbolicamente assai importante.

Anche la preparazione della Settimana sociale ha coinvolto nei mesi precedenti alcuni organismi di persone con disabilità e l’esito di questa Settimana sociale si svolgerà nel clima dell’imminente “anno santo del 2025” fondato sulla “speranza“ di superamento delle svariate forme di emarginazione, speranza finalizzata al riscatto “della dignità infinita“ delle persone umane, “infinita“ perché gli essere umani, per la Bibbia, sono stati “creati ad immagine“ del Creatore.

Nei commenti della stampa e dei mezzi di comunicazione sociale, anche laici ha colpito  positivamente questa insistenza del Papa e del Convegno sull’irrinunciabile dignità degli esseri umani, specie dei più deboli e fragili ed emarginati è ancor più esaltata, per i credenti cristiani, dal fatto che Dio, non ritenne  sua prerogativa starsene isolato nella sua onnipotenza, ma per essersi calato sull’umanità sofferente ed essersi identificato proprio nei più deboli, perchè necessitano di essere reinseriti nel circuito delle relazioni umane libere e dignitose.

Redazione

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