Attualità

Il prete in gita con gli studenti: assume cocaina e finisce in ospedale, il vescovo lo sospende

Un sacerdote supplente accompagna in gita i suoi studenti della scuola media Ollandini di Alassio, in provincia di Savona: a seguito dell’assunzione di cocaina, si sente male e finisce in ospedale. La curia indaga, lo redarguisce e, infine, lo sospende dagli incarichi pastorali, oltre che da quelli di insegnante di religione.

A soccorrerlo gli studenti su cui doveva vigilare

Il fatto è accaduto lo scorso mese di giugno a Cremona, ma è diventato pubblico solo ora. Il docente, nativo di Alassio, stava facendo una supplenza di un paio di settimane: ha assunto la droga nella città dei violini ed è stato soccorso dopo il malore, finendo in ospedale, proprio dagli studenti che stava accompagnando in gita.

“La vicenda è stata affrontata con tempestività. Non ci sono stati o danni a terzi, soprattutto ai minori – ha spiegato all’Ansa il vescovo di Albenga-Imperia Giacomo Borghetti -. Il soggetto è stato ripreso da me, abbiamo parlato e ovviamente abbiamo concordato un piano terapeutico e di recupero e devo dire che è molto collaborativo”.

“Si è reso conto di aver commesso un errore”

“Mi sono stupito, che notizie del genere, escano soltanto ora”, ha detto il vescovo. Il quale ha anche spiegato che il destino del sacerdote, se continuerà ad essere tale o se invece non verrà reputato idoneo per tale compito, “dipenderà dall’esito di questo percorso di recupero – ha anche spiegato il vescovo”.

“Lui, comunque, mi sembra collaborativo, si è reso conto di aver commesso un errore. E’ come una persona che, saputo di aver contratto la polmonite, accetta di andare in ospedale, ed ora è convalescente”, ha concluso il vescovo.

Il pericolo di non potere più insegnare religione

Resta il fatto che se la sanzione del vescovo non dovesse venire meno, per il sacerdote sarà impossibile non solo tornare agli impegni di Chiesa, ma anche a quelli dell’insegnamento della religione cattolica: il “mandato” per insegnarla, infatti, viene concesso, senza possibilità di appello, proprio dal vicariato.

E i comportamenti non consoni al comportamento di un uomo che professa religione e valori sani, sono motivo sufficiente per non vedersi concedere il nulla osta all’insegnamento.

Alessandro Giuliani

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