Categorie: Generico

Il prezzo dei libri di testo: un gioco logico

Puntuale come un orologio svizzero arriva anche quest’anno la consueta polemica post-ferragostana sulla questione del costo dei libri di testo.
Il copione è quello solito: le associazioni dei consumatori denunciano che in molte, troppe, scuole il tetto di spesa non è rispettato, il Ministero annuncia controlli e ispezioni e rassicura le famiglie. Il Ministero parla addirittura di risparmi fino al 30% , ma le associazioni non ne sono affatto convinte.
Quest’anno, però, il consueto comunicato del Ministero contiene una novità importante rispetto al passato.
Questo il passaggio curioso e del tutto nuovo: “A differenza di quanto previsto per la scuola primaria, la normativa per la scuola superiore non attribuisce al Ministero alcun potere di fissare il prezzo dei libri scolastici, che negli ultimi tre anni è rimasto invariato, e che è invece soggetto alle scelte degli editori”.
Detto in parole più semplici il Ministero chiarisce un punto centrale di tutta la questione: il tetto di spesa c’è, ma gli editori sono liberissimi di fissare il prezzo di copertina seguendo le regole di mercato. Insomma: il prezzo di vendita è libero (e non potrebbe essere diversamente), ma le scuole devono stare dentro il tetto ministeriale. Sembra uno scherzo, un gioco di parole o di prestigio, un problema logico (“Io mento sempre”: ma se mento sempre anche la frase “io mento sempre” è una menzogna; e quindi: sto mentendo o sto dicendo la verità ?) da affrontare dopo aver studiato qualche buon libro di Bertrand Russell.
Peccato che il comunicato ministeriale non è un gioco enigmistico da risolvere sotto l’ombrellone o seduti a tavolino, armati di un manuale di logica.
Il comunicato tocca direttamente le tasche delle famiglie che, soprattutto in questo momento, non hanno nessuna voglia di giocare con il proprio portafoglio.
Ma di questo, al Ministero, sembrano non rendersi conto e continuano a ripetere che le famiglie risparmieranno e che, al tempo stesso, gli editori non ci rimetteranno neppure un euro.
A sentire questi ragionamenti persino al vecchio Adam Smith, padre dell’economia liberale, verrebbe l’orticaria.

Reginaldo Palermo

Articoli recenti

Eduscopio 2024, per i Licei classici e scientifici della Calabria premia due istituti del cosentino. Presto sarà tempo di iscrizioni.

Di solito, poco tempo prima dell'avvio della fase dei giorni dedicati alle iscrizioni, escono i…

23/11/2024

In 150mila contro la violenza sulle donne. “Il patriarcato esiste”. Bruciata foto di Valditara

In migliaia in piazza a Roma per il corteo in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza…

23/11/2024

Anzianità di servizio nella mobilità d’ufficio, è necessario equiparare i punteggi con la mobilità volontaria per non infrangere la 1999/70/CE

La direttiva europea, specificatamente la 1999/70/CE, interviene nella clausola 4 a ricordare che per quanto…

23/11/2024

Posizioni economiche Ata, pubblicate le prime Faq del Ministero

Sono stati pubblicati sul sito del Ministero i primi 15 quesiti relativi alle posizioni economiche per assistenti e…

23/11/2024

Flc Cgil annuncia terzo presidio (26 novembre) in vista dello sciopero del 29 contro la legge di bilancio

La Flc Cgil annuncia il terzo presidio, il 26 novembre, in vista dello sciopero di…

23/11/2024

Landini sbotta sulla scuola: lo sciopero del 29 novembre per salari bassi, troppi precari e docenti intimiditi – VIDEO IN ESCLUSIVA

Invece di investire sulla scuola, questo Governo pensa a tagliare sul personale e non solo:…

23/11/2024