I lettori ci scrivono

Il primo giorno di scuola

Oggi è il primo giorno di scuola, soprattutto per i più piccoli, e penso che noi adulti stiamo continuando a dare il cattivo esempio.

Nella maggior parte dei casi i bambini ed i ragazzi non troveranno scuole con giardini e colori, spazi, giochi, biblioteche, palestre, mense, ma banchetti, sedie e cattedre dei tempi dei balilla. Edifici erosi in stile sovietico o garage adibiti.

I loro zaini continueranno a pesare sulle loro spalle e nelle tasche dei loro genitori, mentre dovrebbero contenere un semplice tablet ed una mela.

Vi saranno docenti, bidelli ed amministrativi, molti dei quali bravi e volenterosi, ma sottopagati e demotivati.

Vedranno i monitor interattivi, le lavagne luminose e quelle di ardesia accatastarsi con le sedie a rotelle a testimonianza dello spreco senza vergogna.

Ecco, insegneremo loro, già da subito, a non avere vergona, mentre il sentimento della vergogna è il sentimento del limite che tutti noi dovremmo conoscere e praticare.

Incominceranno a comprendere che la sanità pubblica, la scuola pubblica così come la democrazia liberale, la quale fonda la propria ragion d’essere nella possibilità per tutti, ricchi e poveri, bianchi e neri, di accedere ai servizi essenziali, esistono oramai solo nominalmente, perché in Italia vi sono di fatto ospedali per i poveri ed ospedali per i ricchi, scuole per i poveri e scuole per i ricchi come ai tempi della carità.

Carlo Schiattarella

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