I lettori ci scrivono

Il problema sono le canotte? No, il problema è la mancata applicazione delle leggi

Prima il dibattito DAD sì/no, poi mascherine sì/no, fino ad approdare in questi giorni al dibattito sulle canotte.
Discussioni sterili fini a sé stesse. Perché se la normativa sui ricambi d’aria e temperatura nelle aule scolastiche venisse applicata, non ci sarebbe bisogno di parlarne.
Il DM 75 e le successive norme UNI prevedono ricambi minimi d’aria per alunno già prossimi ai 6 vol/h riportati dallo studio della Fondazione Hume che abbatterebbero il rischio contagio di oltre l’80%. Fine di DAD, quarantene e mascherine obbligatorie ed ambienti più salubri per alunni e docenti ben al di là del Covid.
Il DL 81 del 2008 regola la temperatura ideale per le aule in 18-22° d’inverno e 24-27° in estate con tolleranza +_ 1% ed umidità tra 45-70%.

E fine della discussione su short e canotte in estate, su guanti e cappelli in inverno.
Nel 2020 in pieno lockdown è sceso in campo anche l’Enea a sottolineare l’importanza di ventilazione, temperatura e umidità negli ambienti scolastici anche per evitare il proliferare di agenti patogeni, soprattutto a trasmissione aerea come il Covid 19.

Nel 2022 il Parlamento ha chiesto al Governo, di proposta del Ministero della Salute di concerto con il Ministero dell’Istruzione, di emanare con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri le Linee Guida aggiornate sulla qualità dell’aria nelle scuole e specifiche tecniche per i dispositivi mobili di sanificazione dell’aria e fissi di ventilazione, da emanarsi entro 30 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, ovvero entro il 20/3/2022. Chi le ha viste? 
Ma noi continuiamo a divertirci e a parlare di shorts e canotte, così le Istituzioni saranno legittimate a non rispettare le Leggi che esse stesse hanno emanato ed a non mettere a norma le scuole, tanto non importa a nessuno.
Non lamentiamoci dunque se gli alunni si sentiranno legittimati ad entrare a scuola in costume, ne hanno tutto il diritto visto l’esempio che noi adulti forniamo, incapaci di dar loro – anche ai più piccini – ambienti a norma, sicuri e salubri.
Sarebbe ora che noi genitori, insegnanti e dirigenti scolastici tornassimo a parlare di argomenti seri, iniziando a pretendere il rispetto delle Leggi.


La Direzione Comitato Nazionale IdeaScuola 

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