Ieri abbiamo parlato del caso del docente aggredito in una scuola di Reggio Calabria da un genitore il giorno dopo del colloquio scuola – famiglia, andato abbastanza male. L’uomo ha dato la sua ricostruzione dei fatti ad Adnkronos, raccontando quanto successo.
“Ho fatto il colloquio con madre e figlia, nel corso del quale ho evidenziato le carenze dell’alunna, sia in termini di attenzione che di rendimento. La madre è rimasta impassibile, mentre la ragazza ha iniziato una ‘difesa d’ufficio’ ed io le ho invitate molto educatamente ad accomodarsi fuori per dare spazio anche agli altri genitori che erano in fila per parlare con me”, ha esordito.
“Il giorno seguente, il padre della studentessa si è presentato a scuola, insieme alla moglie e alla figlia, mentendo al personale della scuola e dichiarando di avere appuntamento con me. Io ho acconsentito a riceverli ugualmente, ma il genitore ha mostrato da subito un atteggiamento aggressivo nei miei confronti. Ad un tratto, mi ha trascinato in un angolo che credeva più appartato e ha iniziato a darmi dei ceffoni perché, secondo lui, il giorno prima mi sarei ‘permesso di liquidare la moglie frettolosamente’. Per fortuna c’erano dei testimoni ed io ho detto ai collaboratori di chiamare i Carabinieri”, ha aggiunto, dando ulteriori dettagli sul caso che fanno rabbrividire.
Il docente ha continuato spiegando che, all’arrivo dei Carabinieri l’uomo avrebbe negato tutto: “Ci sono stati dei precedenti da parte di questo signore nei confronti di un altro docente, ma mai degenerati fino a questo punto. Ritengo – ha ribadito il professore – di aver fatto semplicemente il mio dovere e di aver anche aiutato la ragazza, tendendole una mano più volte. Mi sento scosso, ma non scoraggiato. Ho già ricevuto decine di mail di solidarietà e desidero tornare al più presto a scuola”, conclude il docente.
Come abbiamo scritto, nella Gazzetta Ufficiale del 16 ottobre è presente la legge n. 150 in materia di “Revisione della disciplina in materia di valutazione delle studentesse e degli studenti, di tutela dell’autorevolezza del personale scolastico nonché di indirizzi scolastici differenziati”. Il provvedimento è entrato in vigore il 31 ottobre.
Tra le misure previste la multa da 500 10mila euro per gli aggredisce docenti e personale. Con la sentenza di condanna per i reati commessi in danno di un dirigente scolastico o di un membro del personale docente, educativo, amministrativo, tecnico o ausiliario della scuola, a causa o nell’esercizio del suo ufficio o delle sue funzioni, verrà sempre ordinato, oltre all’eventuale risarcimento dei danni, il pagamento di una somma da euro 500 a euro 10.000 a titolo di riparazione pecuniaria in favore dell’istituzione scolastica di appartenenza della persona offesa.
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