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Il prof non può essere obbligato all’uscita didattica

In alcuni casi gli insegnanti vengono cooptati, loro malgrado, per fare da accompagnatori in uscite didattiche e viaggi d’istruzione.

È bene sapere che i docenti non sono affatto obbligati ad accettare un ordine di servizio che imponga l’accompagnamento di una classe o di un gruppo di studenti della scuola per un’uscita didattica.

Infatti per i docenti le uscite didattiche e i viaggi d’istruzione si possono definire come lavoro extrascolastico, con orari di servizio differenti da quello curricolare di insegnamento, quindi non può esistere, da parte del dirigente scolastico, la disposizione di un obbligo del docente alla partecipazione all’uscita.

Per quanto suddetto, è prassi diffusa in tutte le scuole chiedere in sede di Consiglio di classe, secondo le disposizioni discusse in Collegio e deliberate in Consiglio di Istituto, quali sono i docenti disponibili ad accompagnare gli studenti in un’uscita o in un viaggio di istruzione.

Se è vero che per un’uscita didattica si deve tenere conto dei criteri definiti dal Collegio dei docenti, come previsto dall’art.7 del D.lgs. n. 297/1994, e di quelli elaborati dal Consiglio di Istituto o di circolo che, ai sensi dell’art.10 D.lgs. n. 297/1994, si occupa in particolare delle libere attività complementari, delle visite guidate e dei viaggi di istruzione, è anche vero che in seno al Consiglio di classe ogni docente è libero di scegliere se dare o negare la propria disponibilità alla partecipazione, come docente accompagnatore, di attività complementari. Senza tale disponibilità nessuna uscita o viaggio potrà essere organizzato.

Nemmeno il docente di sostegno ha l’obbligo di partecipare all’uscita didattica, ma come tutti gli altri docenti è libero di dare oppure no la propria disponibilità ad accompagnare l’alunno disabile.

Con l’introduzione obbligatoria dell’alternanza scuola lavoro, ai sensi del comma 33 art.1 della legge 107/2015 le scuole secondarie di II grado sono chiamate a svolgere un’altra attività complementare, infatti i ragazzi sono impegnati per 400 ore nell’ultimo triennio se iscritti in Istituti professionali o tecnici e per 200 ore nell’ultimo triennio se iscritti ai licei.

A quanto è dato sapere, alcuni Ds obbligano i docenti ad accompagnare i ragazzi a svolgere in azienda queste ore, ma anche in questo caso l’obbligatorietà sembrerebbe essere dubbia. Infatti nel caso delle ore da svolgere in azienda, devono essere svolte in azienda e alla presenza del tutor aziendale che non è un docente della scuola. Non si comprende il motivo per cui un Ds dovrebbe obbligare i docenti ad accompagnare i ragazzi in azienda per alternanza scuola-lavoro, quando gli stessi studenti potrebbero recarsi direttamente in azienda e svolgere il loro lavoro con il tutor aziendale. 

Lucio Ficara

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