La notizia è riportata dal Corriere della sera che racconta di un docente ammesso agli orali, dopo avere superato la prova scritta ai Tfa ordinari, ma che ha preferito lanciare un segnale contro il sistema dell’Istruzione italiana, fatto di riforme senza risultati e tanto precariato. E così Gualtiero Bertoldi, insegnante di lingue di 35 anni, padovano d’adozione ha voluto protestare presentandosi alle prove orali del maxi-concorso voluto dall’allora ministro Profumo ma facendo scena muta sui contenuti chiesti dai commissari ma non su quelli che premevano nella sua mente. “Iniziamo, ma penso finiremo subito – ha detto davanti all’attonita commissione – dal momento che, per protesta nei confronti del concorso, ho deciso di non presentare questa lezione e di non rispondere alle domande”. Inutili gli incoraggiamenti e gli inviti a rispondere da parte dei commissari, ma nulla, e lui stesso ha precisato: “Mi hanno anche detto che, visto il mio buon voto dello scritto (36/40), avrei avuto ottime possibilità di farcela, erano sbalorditi”. Una decisione è infatti una decisione: “Ci pensavo da mesi. In passato avevo già affrontato due esami, ma nonostante le promesse, la situazione è rimasta sempre quella. O continuavo ad accettare la situazione abbassando la testa o almeno tiravo un sasso contro una vetrina protestando”. Dopo aver fatto la scuola di specializzazione SSIS e superato l’esame statale Bertoldi ha ottenuto, anni fa, l’inserimento in graduatoria. “Da allora in poi ho sempre insegnato, con alterna stabilità, nelle scuole superiori di Padova – spiega – scalando poco a poco la graduatoria e vedendo svanire nel nulla, di volta in volta, le solite promesse”.