“Io i libri praticamente non li utilizzo e i ragazzi sono felici di fare lezione così”: lo dice il professor Dario Gasparo, inserito nella top ten dei migliori insegnanti d’Italia.
Il docente, in servizio nella scuola media dell’Ic “Valmaura” di Trieste, è stato annoverato tra i migliori prof del Paese, dopo una selezione fra oltre 11mila candidati, avvenuta nell’ambito dell’Italian Teacher Prize, istituito dal ministero dell’Istruzione.
L’agenzia Ansa lo ha contattato durante una gita scolastica a Piancavallo (Udine) con i propri studenti: il prof di matematica e scienze ha reso pubblico il suo “credo” didattico.
“Non ci si può limitare in modo grigio alla propria materia – spiega all’agenzia di stampa -: bisogna essere estroversi, ascoltare i ragazzi, accettarne difetti e intemperanze, cercando di farli venire in classe col sorriso. Se li annoi hai già perso“.
Il docente ha a che fare con adolescenti, “ragazzi – ricorda – che attraversano una fase determinante del proprio sviluppo. Bisogna venire incontro alle loro difficoltà sociali e didattiche, perché non sono pochi quelli che vivono situazioni familiari anche tragiche. Meglio farsi ben volere che imporsi con richiami scritti e insufficienze: serve equilibrio”.
Il docente sostiene anche che il premio al miglior insegnante d’Italia “ha il merito di far parlare un po’ della scuola e dei suoi problemi. Nella top ten si entra con l’amore per il proprio lavoro e dedicandosi all’insegnamento non solo per il tempo strettamente necessario. Ovunque sono, cerco sempre nuovi spunti: ogni cosa può essere d’aiuto per parlare di Archimede in modo più leggero o insegnare il Pi greco in maniera divertente”.
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Sempre quest’anno, l’insegnante triestino ha realizzato un video sull’immigrazione con la propria classe, ottenendo otto premi, di cui quattro internazionali: “Siamo stati anche alle Nazioni Unite a New York, ma mi piace ricordare la premiazione di Palermo, durante la giornata in ricordo di Giovanni Falcone: abbiamo ricevuto il premio da sua sorella, alla presenza del Presidente del Senato, Pietro Grasso, e del ministro Stefania Giannini”.
Il prof ritiene che la “chiave” per aprire l’interesse dei giovani è coinvolgerli con esperienze reali: “Sono un convinto sostenitore delle esperienze pratiche sul campo e ogni anno porto i ragazzi sul Carso, in barca, a fare una ciaspolata in montagna. Tra un mese andremo a dormire in rifugio: faremo una perlustrazione notturna e parleremo di sicurezza sulla neve”.
Secondo Gasparo è importante andare oltre il programma ministeriale, che comunque da diverso tempo non è più quello imposto da Viale Trastevere: “Se facciamo i professori da “Attimo fuggente” siamo redarguiti perché usciamo dal modello standard, ma attenersi strettamente ai programmi non si può. Meglio spiegare come fare una dichiarazione dei redditi che inchiodare i ragazzi per ore sull’estrazione della radice quadrata. Insegno matematica ma mi piace strabordare sui temi sociali“.
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