La Lav ha chiesto alla ministra Stefania Giannini, al dirigente dell’Usr del Friuli Venezia Giulia e al ds dell’istituto coinvolto, di identificare l’insegnante di una scuola secondaria di primo grado della provincia di Udine che avrebbe ucciso una tortora in difficoltà, schiacciandole la testa e il ventre, di fronte agli alunni che chiedevano di soccorrerla.
L’animale sarebbe stato ritrovato sofferente nel giardino dagli studenti che si sarebbero rivolti a uno dei loro insegnanti il quale, anziché aiutare l’animale, l’avrebbe ucciso in presenza degli studenti stessi, scatenando reazioni di sgomento e orrore.
La LAV chiede alle Autorità competenti le opportune sanzioni disciplinari, se i fatti fossero confermati nella loro gravità e responsabilità. Al contempo, l’Ufficio Legale dell’Associazione sta predisponendo una denuncia in sede penale, affinché anche la magistratura penale faccia luce sull’accaduto.
LAV ricorda che l’uccisione di animale è punita dall’articolo 544 bis del codice penale e, nel caso di specie, i fatti sono ancora più gravi visto l’esempio assolutamente negativo offerto agli alunni, quando è riconosciuto come l’empatia sia una caratteristica psicologica primaria da sviluppare in età evolutiva.
{loadposition eb-inclusione-personaliz}
La condotta corretta e rispettosa, scrive Quottidiano.netUdine, delle normative a tutela della fauna selvatica dell’insegnante avrebbe dovuto e potuto fare riferimento a un Centro di recupero, in modo da garantire assistenza alla tortora ferita, educando gli studenti a un approccio civile alla sofferenza altrui e garantendo ogni possibile assistenza al volatile.