Il 3 settembre su questo sito è apparso “Si torna a scuola, dove si offrono servizi e non posti di lavoro: per questo servono i migliori docenti”. Si tratta di uno scritto di un dirigente scolastico che “lancia un appello ai presidi e ai docenti: il cuore della scuola sono gli studenti. E’ giusto ed è bene che siano scelti i migliori presidi ed i migliori docenti. I ragazzi hanno necessità di cogliere il senso, il valore di ciò che viene loro proposto. E questo senso è un loro diritto, prima delle tante nozioni o gestioni orarie”.
Il significato dell’esortazione è svelato dal termine “migliore”, comparativo di “buono”, un tipico aggettivo morale. In campo etico non si argomenta, non si formulano ipotesi, non si comparano attese ed esiti, si obbedisce.
Ben diverso sarebbe stato lo sviluppo del ragionamento se fosse stata privilegiata la razionalità e, in particolare, fossero state adottate la visione d’insieme e le modalità di governo. Non a caso il legislatore ha abbandonato il termine “scuola” per sostituirlo con il concetto “Sistema”. Rimando a: “La scuola secundum legem et scientiam” che sgrossa la problematica.
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